Dopo quello dello scorso 28 gennaio, un nuovo attentato ha colpito la città di Gerusalemme. Un uomo si è lanciato con un auto sulla folla, falciando i passanti, ferendone alcuni e uccidendone 2. Si tratta di un bambino di appena 6 anni e di un giovane di 20. Secondo il Jerusalem Post, i feriti sarebbero almeno 8. Tra questi un altro minorenne, che sembra in condizioni critiche. L’attentatore, un palestinese identificato in Hussein Karake, 31 anni, si è diretto sulla gente in attesa alla fermata dell’autobus. Poi è stato neutralizzato da un poliziotto in borghese, che lo ha ucciso a colpi di pistola.

Attentato a Gerusalemme: due i morti
Si tratta del secondo attentato in pochi giorni, tanto che adesso sia i generali israeliani sia il capo della Cia, William Burns, avrebbero iniziato a intravedere segni di una nuova intifada, come accaduto nel 1987. Karake, il 31enne attentatore, abitava nel rione di Issawie a Gerusalemme Est e secondo i media locali la sua casa è stata già sigillata ed è presieduta dalla polizia. Da Gaza, intanto, Hamas ha parlato di «operazione eroica», mentre la Jihad islamica avrebbe chiesto ai palestinesi di intensificare gli attacchi in Cisgiordania e a Gerusalemme. L’account ufficiale dell’ambasciata di Israele in Italia scrive: «Un bimbo di 6 anni e una persona di 20 sono rimasti uccisi in un attacco terroristico con speronamento auto a una stazione degli autobus a Gerusalemme. Questa è la conseguenza dell’incessante istigazione da parte dei palestinesi e della politica del “paga per uccidere” della ANP»
Un bimbo di 6 anni e una persona di 20 sono rimasti uccisi in un attacco terroristico con speronamento auto a una stazione degli autobus a Gerusalemme. Questa è la conseguenza dell’incessante istigazione da parte dei palestinesi e della politica del “paga per uccidere” della ANP. pic.twitter.com/cscky6kzwl
— Israele in Italia 🇮🇱🇮🇹 (@IsraelinItaly) February 10, 2023
L’attentato di fine gennaio: 8 vittime
Due settimane fa, a Gerusalemme si è registrato un altro attentato grave, con 8 vittime. È accaduto nel quartiere di a-Tur, durante una protesta, e sono state arrestate ben 42 persone. Nelle stesse ore, al sito archeologico della Città di Davide erano stati gravemente feriti a colpi di arma da fuoco altri due cittadini di Gerusalemme, padre e figlio. Ciò nonostante, l’esercito israeliano non accenna a fermarsi e i raid in Cisgiordania continuano. A Gerico pochi giorni fa sono rimasti uccisi 5 miliziani palestinesi mentre Corriere della Sera rivela che dall’inizio del 2023 sono stati 23 gli arabi uccisi.
