Gerry Scotti si è lasciato andare ad un ricordo commosso dei propri genitori, rivelando che sono morti nello stesso giorno e che, a distanza di anni, ha ancora il rimorso per non aver potuto fare niente per loro. Una circostanza che gli ha insegnato come “i soldi aiutano sì, ma solo a togliersi degli sfizi”.
Gerry Scotti parla dei propri genitori
Intervistato nel corso di Muschio Selvaggio, la trasmissione di Fedez e Luis Sal, il conduttore ha reso noti alcuni dei momenti più significativi della sua vita privata che hanno contribuito a farlo diventare la persona che è oggi. Proveniente dalla provincia di Pavia e nato da padre operaio e madre casalinga, ha raccontato di essere nipote di un contadino e un panettiere. Una famiglia della media classe per cui “avere un lavoro fisso e una casa era già un sogno, non aspiravo di certo ad avere quello che ho ora”.
I suoi genitori, ha spiegato, lo hanno sempre sostenuto: “Mio padre lavorava di notte, ma di giorno era sempre lì a sostenermi. Fu lui stesso ad accompagnarmi a Città Studi, per avvicinarmi alla Facoltà di architettura a cui volevo iscrivermi“. Alla fine, su consiglio dello zio, Gerry ha intrapreso la strada di giurisprudenza senza però portarla a termine.
“Sono morti nello stesso giorno”
Del periodo della giovinezza ha comunque ricordi molto dolci di mamma e papà, che ha perso mentre la sua carriera televisiva era già avviata. Due lutti resi ancora più dolorosi dalla pochissima distanza temporale a cui sono avvenuti: “Nello stesso giorno ho perso mio papà e mia mamma, uno se n’è andato di notte, l’altro di giorno. Nonostante io ai tempi fossi già benestante, per loro non ho potuto fare niente. Questo è uno dei più grandi rimorsi che mi resta addosso e che mi fa capire il vero valore dei soldi, che aiutano sì, ma solo a togliersi degli sfizi“. Dopo trent’anni di carriera, ha infatti ammesso di aver imparato che i soldi “non ti comprano ciò di cui hai bisogno veramente“.