Appena tre giorni fa sono arrivati a La Spezia, dopo quattro giorni di viaggio in mare. Ora i migranti sbarcati in Liguria dalla Geo Barents vengono smistati in tutte le Regioni d’Italia. La beffa è per i minori. Dopo il lungo e stancante viaggio verso il porto assegnato dal Viminale, lontano rispetto all’originaria posizione della nave, adesso saranno trasportati in pullman fino a Foggia. Sarà un ulteriore percorso da portare a termine, stavolta di 770 chilometri. E intanto resta aperto anche il caso che riguarda la Geo Barents. L’imbarcazione di Medici senza frontiere è arrivata in anticipo a La Spezia, ma dopo aver cambiato rotta e aver portato a termine una serie di salvataggi plurimi per cui avrebbe violato le nuove norme del ministero dell’Interno.

Da La Spezia a Foggia in pullman
E così i migranti minorenni non accompagnati approdati in Italia non resteranno in Liguria. Dovranno attraversare di nuovo l’Italia, stavolta in pullman, per essere sistemati in una struttura di accoglienza a Foggia. I minori non accompagnati sbarcati sulla banchina del porto di La Spezia sono stati 87 su un totale di 237 migranti. Adesso, dopo 100 ore di navigazione e a quattro giorni dallo sbarco, dovranno percorrere 770 chilometri in pullman.
🟢 SOCCORSO COMPLETATO
Tutti i 237 sopravvissuti, tra cui molte donne e bambini, hanno finalmente toccato terra dopo il lungo viaggio verso #LaSpeziaCi auguriamo che ricevano assistenza e protezione. pic.twitter.com/hORx8bfj3h
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) January 29, 2023
La Ong rischia una maxi multa
Intanto il Viminale ha chiarito che sul cambio di rotta della Geo Barents «ci sono 90 giorni per valutare». Dal ministero spiegano che «sono state solo acquisite testimonianze e documentazione. La valutazione delle condotte verrà fatta con i tempi previsti dal decreto». La nave ha cambiato rotta dopo l’assegnazione del porto di La Spezia, contravvenendo alla norma introdotta nel dicembre scorso, per portare a termine altri due soccorsi. La Geo Barents è della Ong Medici senza frontiere, che ora rischia una multa da 10 a 50.000 euro.
