In anticipo rispetto alla tabella di marcia la nave Geo Barents, il search & rescue vessel utilizzato da Medici Senza Frontiere nel mar Mediterraneo a partire da maggio 2021, ha attraccato alla banchina di Calata Artom, nel porto di La Spezia. A bordo 237 migranti, di cui 74 minori non accompagnati. La nave è entrata in porto accompagnata dalle pilotine del porto e dai natanti di Capitaneria di Porto e Guardia di finanza. Gli uomini della Sanità marittima sono poi saliti a bordo per iniziare le operazioni di controllo sanitario di migranti ed equipaggio.

La nave ha compiuto 100 ore di navigazione per raggiugere il porto sicuro
«Sulla nave saranno fatti gli opportuni accertamenti e all’esito degli accertamenti si vedrà cosa emergerà. Va verificato in concreto come verrà applicata la norma, perché sarà la prima volta», ha dichiarato il prefetto della Spezia, Maria Luisa Inversini, riferendosi alla possibilità che la Geo Barents sia sottoposta a fermo amministrativo per effetto del decreto Piantedosi. L’arrivo è stato anticipato da un presidio di solidarietà al porto ligure. L’imbarcazione ha dovuto compiere circa 100 ore di navigazione per raggiungere il porto sicuro assegnato.
A bordo della #GeoBarents ci sono 69 sopravvissuti, tra loro 25 minori e 9 donne.
❗️Perché farli sbarcare a #LaSpezia quando ci sono porti idonei molto più vicini?
‼️È contro il diritto marittimo internazionale— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) January 24, 2023
Il sindaco Peracchini: «Destinazioni dei migranti già definite»
«La città di La Spezia ospita tantissimi migranti e ogni giorno aiuta le persone più deboli. Ancora una volta abbiamo manifestato la nostra volontà di aiutare, senza ipocrisia, perché le persone non sono oggetti», ha detto il sindaco Pierluigi Peracchini, presente presso il centro di accoglienza allestito per ospitare i migranti. «Ho chiesto al ministro Piantedosi, che ha dato la sua parola e l’ha mantenuta, della redistribuzione di queste persone. Le destinazioni sono già definite e saranno le migliori possibili».

In base al decreto Piantedosi, una volta assegnato il porto sicuro la nave battente bandiera norvegese avrebbe dovuto raggiungerlo «senza ritardi». Dopo il primo salvataggio ne ha invece effettuati altri due, cambiato rotta. La Geo Barents rischia adesso il fermo.