Ennesimo episodio di violenza sui campi da calcio, ancora una volta contro un giovane arbitro. Accade a Genova, durante un match del campionato under 14 tra la Nuova Oregina e l’Anpi Casassa. A dirigere l’incontro è stato un fischietto 18enne, reo però di aver commesso un errore arbitrale. E così un dirigente della formazione di casa, che di anni ne ha invece 44, lo ha aspettato fuori dagli spogliatoi e non appena uscito lo ha violentemente colpito con pugni e calci. Secondo quanto filtra da media locali, l’arbitro è stato poi trasportato in ospedale e ora sta meglio, ma ha riportato ferite giudicate guaribili in 25 giorni.

La ricostruzione: l’errore in occasione del gol nel finale
Tutto sarebbe nato da un presunto errore arbitrale nel finale di gara. Il 18enne non ha interrotto il gioco dopo un contrasto tra due giocatori. I calciatori della Nuova Oregina si sarebbero fermati per l’infortunio, sbracciando, ma l’arbitro non ha fischiato lo stop e gli avversari hanno anche segnato. L’infortunio poi non si è rivelato grave, ma le proteste e le lamentele sono durate per parecchi minuti. A fine gara il dirigente, che sembra fosse stato già espulso nella gara precedente e per questo si trovava in tribuna, ha aspettato il giovane e lo ha aggredito appena fuori dagli spogliatoi.
Il presidente della LND Liguria: «Situazioni gravissime»
A condannare la vicenda è stato anche il presidente della Lega Nazionale Dilettanti della Liguria, Giulio Ivaldi, che ha parlato di «situazioni gravissime dal punto di vista fisico e morale che condizionano la volontà di ragazze e ragazzi di avvicinarsi all’arbitraggio. Per fortuna ho sentito Andrea, che si è ripreso e ha detto che tornerà ad arbitrare». Andrea è proprio il ragazzo aggredito. Ivaldi poi lancia l’appello «ai presidenti di tutte le società affinché portino a conoscenza all’interno delle loro organizzazioni le terribili conseguenze che gesti di violenza nei confronti degli arbitri determinano dal punto di vista sportivo, sociale e d’immagine. Il mondo arbitrale sta affrontando grandi difficoltà dal punto di vista numerico e i dirigenti dell’AIA stanno operando con grandi sforzi per riuscire a coprire tutte le gara in programma settimanalmente in ogni parte della nostra regione».

Un dirigente racconta lo shock dei bambini
Oltre all’aggressione, c’è anche lo shock di molti dei ragazzini che avevano disputato l’incontro fino a pochi minuti prima. Un dirigente dell’Anpi Casassa, il responsabile Massimo Mutolo, racconta che «alcuni hanno voluto essere accompagnati dai genitori per uscire. Sicuramente può esserci stato un errore arbitrale ma mi sembra anche assurdo parlarne a fronte di una reazione del genere. Purtroppo in questo modo si giustificano da un lato genitori che spesso trascendono nei comportamenti mentre altri si spaventeranno e allontaneranno dal calcio i loro figli».