Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità

La vergogna africana di Berlino

La Germania ha ufficialmente riconosciuto il genocidio in Namibia offrendo al Paese un risarcimento di 1,1 miliardi di euro. A inizio 900 il Secondo Reich sterminò più di 100 mila persone di etnia Herero e Nama.

28 Maggio 2021 12:07 Redazione
la germania riconosce il genocidio della namibia

Berlino riconosce ufficialmente il genocidio in Namibia e, dopo lunghi negoziati con le autorità del Paese, intende sanare il massacro con 1,1 miliardi di euro da investire in ricostruzione e sviluppo. Una donazione che per quanto generosa non ha soddisfatto i discendenti delle etnie Herero e Nama decimate dai soldati del Reich a inizio 900. Le popolazioni infatti lamentano un loro mancato coinvolgimento nei negoziati e bollano il pentimento – tardivo – della Germania come una mera campagna pubblicitaria.

In Namibia tra il 1904 e il 1908 vennero sterminate più di 100 mila persone

Quello della Namibia è uno dei tanti genocidi che la storia ha dimenticato. Tra il 1904 e il 1908 furono uccise più di 100 mila persone, comprese donne e bambini. Una delle più crudeli e spietate stragi dell’era coloniale africana. A macchiarsi di quel crimine infame fu il Secondo Reich tedesco. Il genocidio ebbe inizio nel 1904 a seguito della ribellione degli Herero e Nama in risposta all’esproprio delle loro terre e del bestiame. Il capo dell’amministrazione dell’allora Africa sudoccidentale tedesca, Lothar von Trotha, emise allora un ordine di sterminio. Gli Herero e i Nama furono abbandonati nel deserto. Chi cercava di fare ritorno veniva ucciso o rinchiuso in campi di concentramento. Si stima che sia stato ucciso il 75% della popolazione Herero e metà della popolazione Nama. Non solo. I teschi di centinaia di vittime furono inviati in Germania per essere studiati dagli antropologi con l’obiettivo di giustificare la superiorità della razza europea su quella africana. Venticinque di questi, il 26 maggio, sono stati restituiti alla Namibia.

la germania chiede scusa per il genocidio in Namibia
Una cerimonia per ricordare il genocidio in Namibia (Getty Images).

La prima ammissione di colpa tedesca nel 2004

«Come gesto per il riconoscimento delle sofferenze enormi inflitte alle vittime, vogliamo sostenere la Namibia e i discendenti delle vittime con un programma significativo di 1,1 miliardi di euro per la ricostruzione e lo sviluppo», ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas. «Sono felice che sia stato possibile raggiungere un accordo con la Namibia su come affrontare insieme il capitolo più buio della nostra storia comune. Il riconoscimento della colpa e la nostra richiesta di scuse è un passo importante per accettare questi crimini e definire il futuro insieme». La Germania aveva cominciato ad ammettere le proprie colpe per il genocidio in Namibia nel 2004, anno del centenario dello scoppio della guerra in Africa. In quell’occasione fu avanzata la richiesta di un risarcimento di quattro miliardi di dollari e la restituzione di circa 50 teschi, ancora oggi presenti in alcuni centri medici e università tedesche.

Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
  • Attualità
Vendita auto: stop a benzina e diesel entro il 2035, cosa comporta il primo ok del parlamento europeo
Entro il 2035 stop, per i brand dell'automotive, alla produzione di vetture alimentate da benzina, diesel e GPL: ecco cosa comporta l'ok UE.
Virginia Cataldi
Cosa sapere su L'uomo della pioggia, in onda stasera su La7
  • Tv
L’uomo della pioggia, stasera su La7: trama, cast e curiosità del film con Matt Damon
Dalla genesi della sceneggiatura al significato del titolo. Cosa sapere su L'uomo della pioggia, in onda questa sera, lunedì 16 maggio 2022 alle 21.15 su La7.
Redazione
Flavio Insinna è Antonio Maglio in A muso duro, stasera 16 maggio su Rai1. Il film racconta la vita dell’ideatore delle Paralimpiadi.
  • Tv
A muso duro stasera su Rai1: trama, cast e storia vera del film con Flavio Insinna
Flavio Insinna è Antonio Maglio in A muso duro, in onda stasera 16 maggio su Rai1. Cosa sapere sul film che racconta la vita del medico che diede vita alle Paralimpiadi
Redazione
Per Nexi allo studio l'ipotesi di uscita dalla Borsa
  • Aziende
Torna a casa Nexi
La continua caduta del titolo, l'alto indebitamento e gli azionisti scontenti. Così, a tre anni dalla quotazione, per il colosso dei pagamenti elettronici guidato da Paolo Bertoluzzo si fa strada l'ipotesi di un delisting dalla Borsa.
Marco Zini
Strage di Buffalo: com'è nata la teoria della Grande sostituzione
  • Attualità
L'ariano che tira
Il killer di Buffalo credeva nella Grande sostituzione. Teoria che da un secolo affascina l'estrema destra e non solo. Dai suprematisti Usa a Zemmour e Salvini, intellettuali e politici continuano a riproporla insieme al fantomatico Piano Kalergi in diverse varianti. Un excursus.
Marco Fraquelli
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021