Gelmini risponde a Fascina: «Noi sempre leali ma non siamo serve»
Botta e risposta tra la compagna di Berlusconi e la Gelmini, entrata in Azione di Calenda.
«Questi personaggi hanno ricevuto prebende e incarichi apicali nel partito e nelle istituzioni grazie al presidente Berlusconi e ciononostante, oltre all’incoerenza e al tradimento del patto elettorale, hanno manifestato anche una grave irriconoscenza umana e politica nei confronti di chi li ha politicamente creati». Così Marta Fascina accusa Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Renato Brunetta, rei di aver lasciato Forza Italia dopo la caduta del Governo Draghi.
Gelmini risponde ad accuse di Fascina
Gelmini commenta così le parole della Fascina: «Noi siamo state sempre leali ma non siamo serve, siamo donne libere e di fronte alla caduta del governo Draghi e a una deriva sovranista e populista che Forza Italia ha intrapreso e che è sotto gli occhi di tutti, io e Mara Carfagna, come tanti altri parlamentari ed esponenti del territorio, abbiamo fatto la scelta di non concorrere e di non condividere quella responsabilità. Non rinnego nulla di quello che è stato in Forza Italia ma non mi riconosco nell’ultima stagione di questo partito perché c’è stata una deriva a destra».

Poi spiega perché ha scelto Azione di Carlo Calenda per continuare la sua carriera politica: «Ritengo che Carlo Calenda abbia avuto il coraggio di sostenere il governo Draghi anche nelle partite più difficili e in Azione si può costruire, anzi ricostruire, quella casa dei liberali, dei popolari e dei riformisti che ora manca in Italia».
Marta Fascina su Forza Italia
Dopo essersi concentrata sugli ex del partito, la Fascina parla del programma elettorale. «Forza Italia anche nella prossima legislatura, avrà numeri tali da essere determinante e incisiva nella maggioranza di centrodestra che emergerà dalle urne. Il nostro movimento continuerà, con coerenza e determinazione, a portare avanti le sue storiche battaglie contro l’oppressione fiscale, l’oppressione giudiziaria, l’oppressione burocratica, mali atavici che affliggono la nostra società e che solo una forza moderata, equilibrata, riformista e liberale, atlantista ed europeista come la nostra può sanare» spiega.

La compagna di Berlusconi non aveva preso bene nemmeno l’addio di Renato Brunetta, scrivendo una storia su Instagram che si riferiva alla statura dell’ex ministro.