Il mondo del gaming non è più solo roba da nerd. Se già prima della pandemia, videogiochi e console avevano conquistato un pubblico sempre più trasversale, con il lockdown sono riusciti a far breccia proprio nelle cuore di tutti. Perfino di genitori e nonni che, assistiti da figli e nipoti, hanno trovato in giochi come Zelda e Minecraft il passatempo perfetto. Secondo gli ultimi dati raccolti da GlobalWebIndex, gli acquirenti over 50, over 60 e over 70 sono stati coloro che più hanno alimentato il mercato, con una crescita del 32% rispetto al 2018. Incremento quasi sicuramente legato anche all’aumento del tempo libero trascorso in famiglia, tra le quattro mura di casa. «I videogiochi sono stati un aiuto importante per molte persone in quest’anno particolarmente complicato», ha spiegato il professor James Newman al Guardian. Esplorare un mondo parallelo, anche solo per una mezz’ora, ha aiutato molti a distrarsi dal corso disastroso degli eventi. E l’appuntamento quotidiano con le partite di Animal Crossing ha restituito quel senso di routine che nessuno più ricordava.
Con il gaming si è mantenuto un rapporto con i nipoti
Ma, al di là del divertimento e dell’evasione dalla quotidianità, la diffusione dei videogiochi ha aiutato anche a mantenere viva la socialità, seppur a distanza. Mettendo in comunicazione amici, parenti e persone di qualsiasi età sparse per il mondo. «Molti nonni si sono tenuti in contatto con i nipoti proprio grazie al gaming», ha sottolineato Lynn Love, docente di computer grafica all’Abertay University. «La dama online, i tornei di Call of Duty li hanno aiutati a riscoprirsi e a coltivare un interesse comune, che potranno condividere per sempre e che li aiuterà a trascorrere del tempo di qualità insieme».
Il gaming stimolano logica e problem solving
Il divertimento non è l’unico beneficio dei videogame. Che, soprattutto nelle persone anziane, sembrano avere effetti benefici nello stimolare logica e problem solving, mantenendo il cervello in costante allenamento. «La scoperta di questo mondo, apparentemente così lontano, da parte degli anziani è stata straordinaria», ha aggiunto Love. «Molti non credevano di poterlo capire, molti non pensavano di poter trovare qualcosa che li incuriosisse. E invece, sembra quasi che abbiano trovato nuovi stimoli e una nuova prospettiva di vita». Come nel caso del 74enne John Reed che, sempre al Guardian, ha raccontato di come la sua passione per gli scacchi lo abbia aiutato ad appassionarsi a Call of Duty e a condividere quest’inedito hobby con i nipoti: «Sono riuscito a totalizzare cinque vittorie assolute nel gioco. È piacevole pensare che tutti questi giocatori professionisti possano essere sconfitti da un nonnino in vestaglia come me».