Il cliente di un bar era stato additato come presunto ladro da Gabriele Vagnato, un noto youtuber, in uno dei suoi video postati sulla piattaforma social. La Procura ha indagato sulla vicenda scoprendo che l’uomo accusato è in verità innocente. È stato dunque disposto il sequestro preventivo del filmato.
Gabriele Vagnato e il video sul ladro di bici
Lo youtuber e tiktoker che ora collabora con Fiorello nella trasmissione Viva Rai 2, alcuni mesi fa aveva postato su Youtube un primo video mostrando un uomo all’entrata di un bar e accusandolo di aver rubato una bici all’esterno, messa appositamente da lui come esperimento sociale. Vagnato, per la gioia dei fan, ha poi pubblicato anche una seconda puntata della storia: «L’INSEGUIMENTO FINALE con il LADRO che mi ha DERUBATO», sempre con tono accusatorio.
Il tiktoker si è messo sulle tracce del ladro di cui ha subito pubblicato un’immagine con le mani sulla bici. L’ha poi seguito e quasi raggiunto, entrando in un bar vicino a dov’era stata appoggiata la bici. Una volta dentro, Vagnato si è guardato intorno e ha visto un uomo che, proprio come il ladro del video, era calvo e più o meno di quella età.

Appena l’uomo si è messo un po’ in disparte per fare una telefonata, il giovane youtuber l’ha fotografato e ha messo la foto sui social. Da lì è iniziato l’incubo di questo 55enne milanese artigiano. A poco è servito l’intervento di una giovane dipendente del bar da lui frequentato, che aveva provato a contattare Gabriele Vignato su Instagram. Vano anche il tentativo della figlia del presunto ladro, preoccupata per la reazione del padre in preda ad attacchi di panico.
La ragazza ha tentato anche di spiegare allo youtuber che dalla foto si nota come suo padre e il ladro siano persone diverse. Ha ottenuto solo un mezzo oscuramento di qualche pezzo del video, ma la copertina con la foto e la parola «LADRO» è rimasta.
La decisione della Procura
Il pm Francesco Cajani aveva spiegato che «non sussisteva (essendo l’indagine un esperimento sociale) alcun elemento» neppure indiziario per identificare nell’uomo su YouTube il ladro di bici. Tanto che lo stesso Vagnato, richiesto dal pm di fornire prove, non aveva saputo aggiungere nulla. La Procura di Milano ha anche osservato che «a seguito della riforma dell’articolo 167 del Codice della Privacy, non appare più configurabile (come invece in passato) la possibilità di sanzionare il trattamento illecito di dati personali effettuato attraverso l’indebita pubblicazione Internet di video a prescindere dal consenso dell’interessato». Grazie proprio alla Procura di Milano, il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro preventivo del video incriminato. Il sequestro è stato disposto dalla giudice delle indagini preliminari Stefania Donadeo.