Raccogliere, assaggiare o semplicemente imparare a conoscere i funghi. Magari facendo una passeggiata immersi fra gli aromi e i colori autunnali del bosco. Con tanto di tappa in una trattoria tipica. Se vi stuzzica l’idea, Tag43 ha selezionato cinque splendide mete che vanno dalle Dolomiti al Cilento passando per gli Appennini e la Val Camonica.
Cinque mete autunnali per assaporare e scoprire i funghi
1. Alto Adige: alla scoperta delle leggende legate ai funghi in Val d’Ega
Porcini, finferli, chiodini? Punteggiano la val d’Ega, un fazzoletto nel cuore delle Dolomiti, all’ombra dei massicci di Latemar e Catinaccio, che si colorano di rosa al tramonto. Questo magnifico territorio, vocato all’ecosostenibilità, tutela e valorizza il suo patrimonio naturalistico. Ne è un esempio l’iniziativa di Nova Levante, dove parte e arriva un tour pensato non per portare a casa i funghi, ma per scoprire la loro funzione. E accostarsi a miti, leggende, segreti della vita nel sottobosco, come quelli legati al Cerchio delle streghe, una colonia di miceti perenni che crescono in circolo. Nella vicina Nova Ponente invece la raccolta è consentita solo con un permesso dell’ufficio turistico (costo 8 euro a persona). (Per info: eggental.com).

2. Parma: una giornata da fungaiolo nell’Alta Val di Taro
Vivere una giornata da fungaiolo: è quanto propone l’Alta Val di Taro, nel bosco dell’Appennino parmense, in un tratto montano lambito da Toscana e Liguria, che l’autunno tinge con un foliage dalle infinite sfumature calde. Proprio nelle terre del Porcino di Borgotaro, unico fungo IGP d’Europa, si può provare l’emozione di ricerca e raccolta dei miceti con una guida ambientale escursionistica che si muove con esperienza fra gli alberi e l’intenso profumo di corteccia. Fino a fine ottobre, con il tour è inclusa la possibilità di pranzare in una trattoria tipica (15 euro a persona, inclusi i 300 grammi di funghi raccolti). (Per info: turismovaltaro.it).

3. Val Camonica: tra la pace delle pievi e cesti di funghi
Prataioli, mazze da tamburo, finferli e tante altre varietà crescono in Val Camonica, tra il lago d’Iseo e il Parco Nazionale dello Stelvio: nella Valle dei Segni, tutelata dall’Unesco per le incisioni rupestri lasciate fin dalla preistoria, si sovrappongono tracciati naturalistici nei parchi dell’Adamello e dello Stelvio, testimonianze romane e sentieri legati a storia e leggenda, come quello di Carlo Magno che qui avrebbe fondato numerose chiese. Fino alla fine di ottobre nella Comunità montana, fra sfondi in cui fanno capolino antiche pievi, si possono raccogliere i prodotti del sottobosco con un permesso ad hoc. (Per info: turismovallecamonica.it).

4. Isernia: la magia dell’Alto Sangro
Ancora l’Appennino, ma stavolta centrale, fa da cornice a passeggiate e circuiti in cui cercare i funghi. Parliamo dell’Alto Sangro, ai confini fra l’Abruzzo e il Molise. La zona attorno a Castel del Giudice, in provincia di Isernia, grazie ai diversi corsi d’acqua vanta boschi verdissimi e generosi di tartufi e funghi. Un territorio da scoprire percorrendo i sentieri che portano a sorgenti sulfuree e al santuario della Madonna in Saletta. Immancabile un assaggio dei prodotti tipici.

5. Cilento: la sorpresa dell’autunno campano
Forse non tutti sanno che anche il Parco Nazionale del Cilento, nel cuore della Campania, è ricco di porcini e ovuli, alla base di tanti piatti tipici da accompagnare ai vini locali. Clima mite, pervaso dal profumo di olive, il parco si stende dal litorale tirrenico ai piedi dell’Appennino campano lucano e conta macchie di castagni che regalano un frutto dal quale si ricavano farine e conserve. Ma lungo i sentieri dei funghi si trovano anche ottimi fagioli e ceci. Senza contare il fascino senza tempo degli scavi archeologici di Paestum, centro della Magna Grecia, e Velia, sede della scuola di filosofia presocratica (Per info: (www.parks.it/parco.nazionale.cilento).