Lunedì di fuoco, per i vip romani: due funerali in programma, e alla stessa ora. Come si fa? E soprattutto, dove si va? Per Vincenzo Malagò, storico titolare della Samocar e padre di Giovanni presidente del Coni (oltre che dominus del Circolo Canottieri Aniene), funerali nella basilica di Santa Maria degli Angeli a piazza della Repubblica, alle 11. Michele Anastasio Pugliese, avvocato di lungo corso, già presidente del Circolo Antico Tiro al Volo, verrà salutato per l’ultima volta alle 11 nella chiesa di San Roberto Bellarmino. Che farà per esempio Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager, consigliere di amministrazione di Ferrovie dello Stato (dove è anche presidente del comitato governance, nomine e remunerazioni), e soprattutto vice presidente del Circolo Antico Tiro al Volo?
Vito Cozzoli abbraccia Giovanni
«Vito Cozzoli, anche a nome di Sport e Salute Spa, nel momento della scomparsa di Vincenzo Malagò, ne ricorda le doti non comuni d’imprenditore, la passione di uomo di sport e abbraccia Giovanni e tutta la sua famiglia nel loro grande dolore». C’eravamo tanto odiati…
Si chiama Impronta ma è Simona Agnes
«Pierluca e Simona Impronta sono vicini con grande affetto a Giovanni e alla sua famiglia», si legge nei necrologi. Urge un sottotitolo: la Impronta è Simona Agnes, che ha sempre utilizzato il suo cognome nella vita di tutti i giorni, anche come consigliere di amministrazione della Rai. Chissà perché ora ha fatto questa scelta strategica…
Sky? È il cane di Giancarlo Leone
Giancarlo Leone, già mega dirigente Rai, figlio dell’indimenticato presidente della Repubblica Giovanni, ha il culto della tribù. Ecco così che Leone ha pubblicato sui social una preziosa immagine firmata da Assunta Servello: «Family with dog. Her name is Sky». Sì, la simpatica compagna domestica di casa Leone si chiama Sky…

L’Egitto alla Biblioteca Nazionale
Dimenticate il “caso” Giulio Regeni. La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma nel pomeriggio di martedì presenta, con l’addetto culturale dell’ambasciata d’Egitto Marwa Fawzy, la traduzione in italiano del romanzo Dunyazad di May El-Telmessany. L’autrice è una scrittrice, traduttrice e professoressa universitaria egiziana, nata al Cairo nel 1965 e laureata in lettere francesi nel 1987. Laurea magistrale nel 1995 con una tesi su Marcel Proust per poi ottenere il titolo di Dottore di Ricerca dall’Università di Montreal in Canada sulla rappresentazione dei quartieri popolari nel cinema egiziano. Lavora come lettore presso varie università canadesi. Dal 2006 è professore associato di arabistica e critica cinematografica presso l’Università di Ottawa. Che ne pensa il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano?
Boldrini e Goracci per l’Iran
Lunedì sera a Roma va in scena al Teatro Manzoni un incontro dedicato alla “costruzione di una rete di sostegno alla lotta non violenta del popolo iraniano”. Interverranno Laura Boldrini, Cecilia D’Elia, Tina Marinari di Amnesty International, l’avvocata Deniz Ali Asghari Kivage, l’attivista Parisa Nazari e Lucia Goracci nella veste di moderatrice del dibattito sul tema del “patrocinio politico” e delle altre forme di sostegno agli oltre 18 mila oppositori iraniani arrestati dal 16 settembre 2022, in seguito all’uccisione di Mahsa (Jina) Amini e alle conseguenti proteste in tutto l’Iran che hanno dato vita al movimento Donna Vita Libertà.

Schiff a Santa Cecilia
La sera del 16 gennaio a Roma, nell’Auditorium Parco della Musica, sala Santa Cecilia, è in programma un grande ritorno: dopo tre anni di assenza salirà nuovamente sul palcoscenico ceciliano il pianista anglo-ungherese Sir András Schiff, che a Santa Cecilia ha debuttato nel 1988. Artista di raffinata eleganza e virtuosismo, direttore, pedagogo e fondatore di diversi festival, András Schiff, nato a Budapest nel 1953, è tra le principali personalità musicali del nostro tempo e tra i massimi interpreti di Bach, Mozart e Beethoven. Personaggio schivo ed estraneo ai meccanismi dello “star system”, Schiff non vive tuttavia rinchiuso in una torre d’avorio: negli ultimi anni, infatti, ha più volte preso posizione sul rispetto dei diritti civili e della libertà di espressione ricevendo anche minacce da parte delle frange nazionaliste del suo Paese di origine. A seguito degli attacchi subiti, ha deciso di non tenere più concerti nella terra che lo ha visto nascere.