Nonostante la mobilitazione delle ultime settimane, nonostante gli appelli, i confronti, le alternative, il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato il decreto con il quale si dispone l’abbattimento dell’orsa Mj5. Secondo quanto disposto, si procederà con l’identificazione genetica dell’esemplare, attraverso cattura preliminare, per poi abbatterlo.

Firmato il decreto per l’abbattimento dell’orso
Il contenuto dell’ordinanza firmata da Fugatti riepiloga ciò che avvenne la mattina del 5 marzo scorso, quando un uomo venne aggredito da un orso in località Mandriole, all’uscita della val di Rabbi, nel comune di Malè. Le successive analisi genetiche hanno confermato che il genotipo identificato dal Dna ottenuto corrispondeva a quello dell’orso denominato Mj5. L’uomo aveva riportato ferite al braccio e alla testa. Il corpo incaricato di procedere all’abbattimento è il Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento, sempre e soltanto previa identificazione genetica.
La Lav annuncia il ricorso al Tar
Intanto la Lega Anti Vivisezione, Lav Italia, non resta a guardare, rendendo nota la decisione di ricorrere al Tar di Trento contro l’ultima ordinanza del presidente Fugatti. Secondo l’associazione animalista, «la proposta di salvezza nei santuari vale anche per Mj5». Il Tar di Trento ha sospeso, fino all’udienza dell’11 maggio, l’ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4. Mamma orsa è stata catturata e rinchiusa al centro faunistico del Casteller, colpevole di aver aggredito e ferito mortalmente Andrea Papi di 26 anni, il 5 aprile scorso, nei boschi di Caldes in Val di Sole.
La Provincia Autonoma non ha voluto fornire particolari geografici della localizzazione per evitare quello che ha definito «un richiamo turistico» essendo una zona abitata da orsi e cucciolate. Attualmente l’orsa Jj4 si trova presso il centro faunistico del Casteller a Trento Sud dove già si trova M49, l’esemplare soprannominato «Papillon» dall’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa.