Il computer più veloce al mondo aiuterà gli scienziati nella lotta al Covid. L’obiettivo è individuare nuovi trattamenti per combattere la malattia che proprio in questi giorni sta tornando a minacciare il pianeta con la variante Delta. Il cervello elettronico è quello di Fugaku, uno dei nomi usati nel Sol levante per identificare il Monte Fuji, che dovrà studiare il funzionamento del meccanismo molecolare che inibisce le infezioni da Covid-19, passaggio cruciale per ottimizzare la struttura dei vaccini e di nuovi farmaci, migliorandone l’efficacia.
«Utilizzando Fugaku, si accelerano le simulazioni molecolari per le proteine virali. L’obiettivo è sviluppare nuovi farmaci che assunti in piccole dosi, riducano il rischio di effetti collaterali», spiegano da Fujitsu, azienda che ha sviluppato il supercomputer assieme al Riken Institute.
La ricerca durerà fino a marzo del prossimo anno
Sebbene il dispositivo sia operativo in tale campo da qualche mese, la ricerca è iniziata lo scorso 22 giugno e durerà almeno fino a marzo del prossimo anno. Al progetto si unirà anche un team di esperti guidato dal professore associato Takefumi Yamashita del Research Center for Advanced Science and Technology (Rcast) dell’Università di Tokyo. L’istituto collabora con Fujitsu già dal 2011. La sinergia è finalizzata allo sviluppo di farmaci somministrabili per via orale e dai costi contenuti.
Le caratteristiche di Fugaku
Fugaku nel 2020 è stato classificato come il computer più rapido al mondo per velocità di calcolo per la prima volta a giugno nel progetto semestrale TOP500 e ha mantenuto il primo posto a novembre. E non finisce qui. Come sostiene Japantimes, il supercomputer si è anche piazzato al primo posto in altre tre categorie che misurano le prestazioni nei metodi computazionali – uso industriale, applicazioni di intelligenza artificiale e analisi dei big data – rendendolo il primo al mondo a dominare le quattro classi per due classifiche consecutive.