Stasera su Iris Fuga per la vittoria: tutti i veri calciatori presenti nel cast con Pelé

Redazione
09/06/2021

Il film riprende in maniera molto libera una partita disputata a Kiev durante la Seconda guerra mondiale: a recitare oltre al fuoriclasse brasiliano tanti altri ex campioni.

Stasera su Iris Fuga per la vittoria: tutti i veri calciatori presenti nel cast con Pelé

Sylvester Stallone e Michael Caine sono i protagonisti di Fuga per la vittoria, il film a sfondo sportivo in onda stasera su Iris alle 21. Diretto da John Huston nel 1981, la pellicola racconta la storia di una partita di calcio tra una selezione di prigionieri inglesi detenuti in un campo di concentramento e la squadra sportiva di una vicina base tedesca.

Fuga per la vittoria, Liberamente ispirato a una storia vera

La trama di Fuga per la vittoria richiama fatti realmente accaduti. Prende spunto, infatti, da un match reale: quello giocato a Kiev, il 9 agosto 1942, in piena guerra mondiale, tra una squadra di calcio (la Fc Start) e un team composto da ufficiali dell’aviazione tedesca (la Flakelf). Dopo l’invasione tedesca dell’Urss nel 1941, il governo di Hitler non volle mostrarsi spietato agli occhi della popolazione e decise di adoperare il calcio per dare l’illusione di un benessere economico e sociale nascosto sotto la coltre dell’assedio militare.

Notando, in un torneo locale, la bravura di una piccola squadra fondata dall’ex portiere della Dynamo Kiev Mykola Trusevich, i militari tedeschi decisero di organizzare un incontro contro il team degli aviatori della Luftwaffe. Più che per spirito sportivo e desiderio di giocare, per mettere a tacere con la vittoria le speranze di rivoluzione degli ucraini. La partita, arbitrata da un ufficiale delle SS, si giocò allo Zenit Stadium di Kiev e, sin da subito, assunse le sembianze di una battaglia. I giocatori dello Start si rifiutarono di fare il saluto nazista e decisero di cantare il loro slogan. Pur coscienti che una sconfitta avrebbe loro salvato la vita, non rinunciarono allo spirito sportivo e vinsero contro la Flakelf per 5 a 3. Alla fine, gli ucraini vennero separati e inviati in diversi campi di lavoro. Il loro coraggio, però, è rimasto immortale. Come  lo straordinario esempio di patriottismo che ha ispirato il film di Huston.

Un cast stellare per Fuga per la vittoria

Una delle particolarità della pellicola è che, accanto ad attori del calibro di Sylvester Stallone, Michael Caine e Max Von Sydow, sono stati chiamati a far parte del cast anche calciatori professionisti di fama internazionale. Tra questi, Pelé, fuoriclasse brasiliano e tre volte campione del mondo; Bobby Moore, capitano della nazionale inglese che vinse i Mondiali nel 1966; il belga Paul Van Himst, il polacco Kazimierz Deyna e l’argentino Osvaldo Ardiles, tutti leader delle rispettive nazionali. L’unico calciatore statunitense del cast (che, nel film, veste i panni di un atleta tedesco, il capitano Baumann) è Werner Roth, nato nella ex Jugoslavia da genitori tedeschi e americano per naturalizzazione. Presentatosi ai casting su invito di Pelé, fu ingaggiato inizialmente per interpretare un calciatore francese schierato con gli Alleati. Quando Huston si accorse che parlava perfettamente tedesco, gli assegnò la parte di Baumann.

Tutti gli infortuni di Stallone

Parlando di Stallone, l’attore americano non ha accettato il supporto di alcuna controfigura, scegliendo di allenarsi con Gordon Banks, considerato il miglior portiere inglese di tutti i tempi e uno dei più forti al mondo. Una scelta che gli è costata non pochi infortuni. Nel corso delle riprese, ha rimediato ferite varie, una spalla slogata, due costole fratturate e un dito rotto (nel tentativo di parare un tiro di Pelé). Molto peggio che in Rocky.

Uno stadio a misura di storia

La scelta dello stadio non è stata semplice. Più che altro perché era necessario che la location rispondesse a esigenze precise dettate dal contesto storico in cui il film era ambientato. Per questo, è stato scelto il Nándor Hidegkuti Stadion di Budapest, uno dei pochi impianti a non essere dotati di riflettori, quindi facilmente accostabile a quelli antecedenti alla seconda guerra mondiale, l’epoca degli eventi raccontati dal regista.