Spazi vivi all’interno della città, dove trovare servizi mentre ci si sposta da un punto all’altro attraverso lo scambio di mezzi di trasporto, dal treno al bus, alla bici, al monopattino. Le stazioni ferroviarie saranno il cuore delle smart city del futuro. Per questo, il Gruppo FS Italiane sta portando avanti un grande piano di interventi infrastrutturali e di contesto urbano, che prevede una serie di interventi su un network di 620 stazioni (su un totale di 2.200). Il piano di RFI procede parallelamente al Programma di miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud, previsto dal PNRR. L’investimento completamente dedicato al Sud prevede 700 milioni entro il 2026 per riqualificare e rilanciare 54 scali del Mezzogiorno, di cui 9 hub intermodali e 45 stazioni.
Stazioni del Sud, obiettivo sostenibilità ambientale
I primi cantieri partiranno agli inizi del 2022 nelle stazioni di San Severo, Giovinazzo, Vasto-San Salvo, Lamezia Terme, Reggio Calabria Lido, Sapri, Oristano, Macomer, Palermo Notarbartolo, Milazzo. Il piano di RFI prevede una serie di interventi per conseguire obiettivi di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico: dagli impianti fotovoltaici a pompe di calore e solare termico per assicurare l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili; dagli involucri opachi con schermature solari per migliorare la prestazione energetica degli scali alla rivisitazione dei percorsi di raccolta e trattamento dei rifiuti.
Gli scali del futuro, più friendly e inseriti nel contesto urbano
Ma il programma mira anche a rendere gli scali ferroviari del Sud e le aree circostanti più friendly, sicure e piacevoli, favorendo con il restyling architettonico anche l’integrazione fra le stazioni e il contesto urbano. Essendo destinate a diventare hub della mobilità, il piano prevede inoltre un miglioramento dell’accessibilità al trasporto ferroviario: sarà più facile raggiungere le stazioni a piedi o attraverso mezzi di mobilità dolce, poi l’assenza di barriere architettoniche e il potenziamento di infomobilità, wayfinding, intermodalità e sharing mobility faranno il resto.
La valorizzazione delle ex aree ferroviarie dismesse
L’intervento di FS Italiane, come detto, si estende anche alla riqualificazione degli spazi urbani che gravitano attorno alle stazioni, lavorando per rendere anche gli spazi pubblici limitrofi più luminosi, accessibili e curati. Tale valorizzazione riguarderà anche aree adiacenti alle stazioni non più funzionali al servizio ferroviario, come gli ex scali. Un esempio è il progetto di riqualificazione delle aree dismesse limitrofe alla stazione di Napoli Centrale denominato “Napoli Porta Est”, che finalizzato a migliorare l’accessibilità alle infrastrutture strategiche, favorire l’interscambio tra le diverse modalità di trasporto e creare soluzioni per il decongestionamento dal traffico urbano, prevede anche la realizzazione di un “chilometro verde” costituito da una passeggiata per ciclisti e pedoni. Gli investimenti puntano inoltre a inserire le stazioni, con accordi con le amministrazioni comunali, nei progetti integrati dei PUMS delle città, come già avvenuto con il Comune di Roma per gli interventi della realizzazione della piastra parcheggi e del rifacimento di Piazza dei Cinquecento alla stazione Termini.