Massimiliano Fedriga è stato eletto per il secondo mandato consecutivo governatore del Friuli Venezia Giulia. Un risultato schiacciante, quello del presidente leghista, che bissa quanto fatto cinque anni fa e anzi si supera, con una percentuale che, alla fine dello scrutinio, potrebbe essere anche superiore a quella passata. Se nel 2018 ha ottenuto il 57,09 per cento dei voti, stavolta Fedriga potrebbe assestarsi sul 60. Ma dalle elezioni friulane escono anche altri dati da evidenziare. Il centrosinistra, nonostante l’alleanza Pd-M5s, non rialza la china. E va male anche il Terzo Polo, superato anche dai no vax, a un passo dall’ingresso in Consiglio regionale.
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Fedriga record: è il primo presidente eletto due volte
Nel 2018 Massimiliano Fedriga ha ottenuto il 57,09 per cento dei voti, davanti al candidato del centrosinistra Sergio Bolzonello, fermo al 26,83 per cento, e ad Alessandro Fraleoni Morgera e Sergio Cecotti, rispettivamente sostenuti da Movimento 5 Stelle e Patto per l’Autonomia, fermatisi all’11,67 e al 4,40. Oggi, cinque anni dopo, il governatore resta in sella con percentuali ancora più alte. Praticamente 6 cittadini su 10 andati a votare hanno scelto la continuità, regalandogli anche la soddisfazione di essere il primo presidente eletto per il secondo mandato in Friuli Venezia Giulia. Distante Massimo Moretuzzo, sostenuto da Pd, M5s e Avs, che fa i complimenti all’avversario politico: «Il risultato è netto. Sapevamo che era una partita complicata, ce l’abbiamo messa tutta. Ho chiamato Fedriga, gli ho fatto i complimenti e il mio in bocca al lupo per il percorso».
#Elezioni2023: “Ringrazio gli elettori per avermi confermato alla guida della Regione. Un’importante manifestazione di fiducia che rappresenta una grande responsabilità, anche perché sono il primo governatore di questa regione a essere rieletto dai cittadini”.
Così @M_Fedriga— Regione FVG (@regioneFVGit) April 3, 2023
Friuli Venezia Giulia, no vax meglio del Terzo Polo
E se la rielezione di Fedriga, al di là della percentuale, sembrava scontata, meno lo è stato l’exploit di Giorgia Tripoli. Il volto dei no vax di Insieme Liberi sfiora il 5 per cento, mentre le proiezioni la davano, alla vigilia, tra il 2 e il 4. Se dovesse superare la soglia del 4 per cento entrerà in Consiglio regionale. Un risultato eclatante, anche per il distacco dato ad Alessandro Maran, il candidato del Terzo Polo. Quest’ultimo viaggia intorno al 2 per cento, ben lontano dallo sbarramento.

Pd e Movimento 5 Stelle: quinto tonfo (su 5) alle Regionali
L’analisi post voto riguarda anche il centrosinistra. Per Pd e Movimento 5 Stelle si tratta del quinto ko elettorale su altrettante corse regionali fatte insieme. È stato così anche in Umbria nel 2019, con 20 punti percentuali di scarto. Poi in Liguria nel 2020 e in Calabria nel 2021, rispettivamente con un distacco del 17,2 e del 26,8 per cento dai vincitori. E infine in Lombardia, poche settimane fa, quando è stato rieletto il governatore Attilio Fontana e il duo Pd-M5s è arrivato dietro di 20,8 punti percentuali.
Il #Pd e il #M5S hanno corso da alleati in cinque elezioni regionali, comprese quelle in #FriuliVeneziaGiulia, perdendo sempre con margini molto ampi.
I quattro precedenti:
Lombardia 2023: -20,8%
Calabria 2021: -26,8%
Liguria 2020: -17,2%
Umbria 2019: -20,1%— YouTrend (@you_trend) April 3, 2023
L’analisi sull’affluenza: al voto meno della metà dei cittadini
E infine c’è un dato da sottolineare, l’ennesimo relativo all’affluenza. I dati definitivi forniti dal Servizio elettorale della Regione parlano di 502.203 votanti su 1.109.395 iscritti, pari al 45,26 per cento. A votare, quindi, sono stati meno della metà dei cittadini dell’intero Friuli Venezia Giulia. E il record negativo appartiene a Trieste, con 85.782 votanti su 211.162 iscritti, il 40,62 per cento. La migliore, invece, è Udine, con il 48,82 per cento dei votanti: 200.381 su 410.423.