Ritornano in piazza, oggi 3 marzo 2023, gli attivisti del movimento Fridays for Future, le manifestazioni nate per protestare affinché si faccia qualcosa per il clima globale. Si terranno diversi cortei in tutta Italia, in circa 50 città, da Nord a Sud.
Fridays for Future: oggi la protesta
Dopo sei mesi dallo sciopero di settembre, gli attivisti e i ragazzi che aderiscono al movimento si riuniranno nelle più importanti città italiane per far sentire ancora una volta la loro voce sull’emergenza climatica. Lo slogan della manifestazione del 3 marzo 2023 è: «La nostra rabbia è energia rinnovabile».
Le proteste, oltre ad interessare 50 città italiane, saranno diffuse in tutto il mondo. Ogni gruppo e ogni corteo esprimerà e porterà all’attenzione di tutti le proposte dell’Agenda climatica pensata per le elezioni di settembre 2022: energia rinnovabile e Comunità energetiche, mobilità sostenibile e cura del ferro, sussidi ambientalmente dannosi e bombe climatiche, transizione ecologica e sostenibilità economica, giustizia sociale ed eco-transfemminismo.

Le proteste saranno un motivo in più anche per affermare il diritto a città più vivibili e meno inquinate, con il contributo di una mobilità pubblica più attiva. A Roma e Milano le manifestazioni cominceranno intorno alle 9:30, rispettivamente in Piazza della Repubblica e in Largo Cairoli. A Napoli e a Firenze gli attivisti si mobiliteranno verso le 9, partendo da Piazza Dante e Piazza Santa Maria Novella.

Cos’è e com’è è nato il movimento
Il Fridays for Future è nato nel 2015 ed è un movimento internazionale di protesta per la Giustizia Climatica. Ad esso partecipano coloro che organizzano manifestazioni per chiedere e rivendicar e azioni politiche volte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Le proteste sono iniziate dopo che la svedese Greta Thunberg ha organizzato, tutti i giorni del mese di agosto 2018, un’azione di protesta sedendosi al di fuori del Riksdag, il parlamento svedese, con un cartello che recitava Skolstrejk för klimatet («sciopero scolastico per il clima»).