È morto Franco Zucca, il doppiatore triestino famoso per aver dato voce a molti attori e personaggi di fama mondiale. Se n’è andato poco prima di compiere 70 anni, lasciando una lunghissima serie di contributi al mondo del cinema, della televisione e dei videogiochi. Ecco chi era Franco Zucca.
Chi era Franco Zucca?
È morto Franco Zucca, all’età di quasi 70 anni. Nato il 26 agosto del 1952 a Trieste, è famoso per aver dato voce a tantissimi attori e personaggi di fama mondiale. Tra questi si ricordano: Ben Kingsley in “Schindler’s list”, Michael Caine, Raoul Julia, Donald Sutherland, Alain Delon, Max Von Sydow, Robert Englund nella parte di Freddy Kruger e Sam Elliott ne “Il Grande Lebowski”.

La sua voce profonda ed espressiva lo ha subito portato a coltivare, in giovane età, la passione per la recitazione. Ha infatti cominciato a Trieste, alla Contrada, per poi entrare nelle fila del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Da lì ha migrato nelle compagnie di Catania e Roma.
“La palestra importante fu la radio, ne feci veramente tanta e devo a Ugo Amodeo la mia impostazione recitativa”, aveva detto in un’intervista al Piccolo di alcuni anni fa. “Entrai allo Stabile sotto Bolchi debuttando nel ’71 in “Delitto e castigo”. Poi provai la strada del doppiaggio e mi andò bene, tra fortuna e merito. Ma ai giovani devo dire di stare lontano dalle fatiscenti scuole di doppiaggio romane. Sono una truffa e servono soltanto a spillare soldi. L’unica via deve essere quella dell’attore. Senza essere attori il doppiaggio non si fa. Poi bisogna armarsi di coraggio e pazienza e iniziare i vari provini. È una strada molto difficile ma affascinante: il doppiaggio è sacrosanto, coniuga tecnica e artisticità, ma alla base c’è una sola veste: quella dell’attore”.
I film e le serie doppiate
Nel corso della sua carriera Franco Zucca ha doppiato numerosi film e serie televisive, ma si è anche dedicato ai videogiochi, ai film di animazione e ai cartoni animati. Per esempio, ha postato la voce in “Signora in giallo”, al recente “Trono di Spade” passando per “Star Trek”.

Amava molto la serie americana “Law and Order”, dove aveva cominciato prestando la voce agli attori-poliziotti George Dzundza e Jerry Orbach, per poi assumere la direzione del doppiaggio, ma gli piaceva ricordare anche la sua partecipazione a “Happy Days”. Gli attori che più amava erano quelli che venivano dal mondo del teatro. Tom Wilkinson, a cui prestò la voce in “Michael Clayton”, e Pete Postlethwaite, che doppiò in “Nel nome del padre” e “Grazie, signora Thatcher”. In “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro, vincitore di quattro Oscar e Leone d’oro, è di Franco Zucca la voce di Richard Jenkins.
“Noi siamo degli operai di questo mestiere – aveva dichiarato in un’intervista su “Enciclopedia del doppiaggio” -, lo dico con orgoglio, che non hanno bisogno di ribalta o di fama. Non ce ne mai stata nemmeno nei mostri sacri dell’epoca iniziale del doppiaggio i Cigoli, i Rinaldi, nessuno sapeva che faccia avessero. Vivevano una vita felice lo stesso”.