In una notte romana a Vinoforum è arrivato improvvisamente Franco Nero. L’attore di fama mondiale ha appena scritto un libro sul successo di Django, e nella Capitale ha voluto riservarsi qualche ora tra i sigari in compagnia del Club Amici del Toscano, ascoltando con attenzione le storie del più grande esperto ed amante del fumo che risponde al nome di Terry Nesti. Tra un Extravecchio e un Garibaldi, Nero ha potuto gustare in anteprima mondiale il gin Savorini. Si tratta di un brand che era stato accantonato per troppo tempo, nato a San Giovanni in Persiceto, che oggi è tornato nei bicchieri grazie alla passione di un gruppo di giovani. E la star del grande cinema alla fine della serata si è fatto immortalare con uno dei protagonisti della rinascita del marchio Savorini, Lorenzo Garagnani.
Bazoli e quel ponte tra Venezia e Bisanzio
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano della Fondazione Giorgio Cini (istituzione presieduta da Giovanni Bazoli) riprende le proprie attività culturali. Primo appuntamento martedì 21 giugno con il seminario “Venezia seconda Bisanzio” dove alcuni tra i principali esperti di storia bizantina, tra cui Peter Schreiner e Silvia Ronchey, rifletteranno su questa locuzione che rievoca i legami tra due città. Il seminario privilegia un approccio transdisciplinare che prevede il dialogo tra storia, filologia, letteratura e storia dell’architettura. Si parte dal presupposto che Venezia nasce e si forma bizantina, diventa ciò che è in un rapporto complesso con la madrepatria, la polis imperiale sul Bosforo. Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453 è come se fosse stata traslata a Venezia l’idea della mediazione tra Occidente e Oriente ma anche l’idea dell’essere una città in grado di sviluppare attorno a sé tutta una civiltà.
Le parole chiare dell’architetto Cino Zucchi
Cino Zucchi, professore universitario, uno dei più noti architetti italiani, fondatore e titolare di uno studio di progettazione famosissimo, ha le idee chiare: «L’architettura non può dare risposte in tempo reale, è necessario distanziarsi. Oggi il processo dell’architettura prevede un input ampio, ma un output che prima di definirsi, torna indietro attraverso il feedback. E anche nel feedback è importante considerare il fattore tempo. Il sistema feedback è un sistema ad anello chiuso che ha come caratteristica il ritardo, che è di fatto un tempo di retroazione». Sembra semplice…
Gli americani studiano i tarocchi italiani
Restauratori, scienziati e curatori della Morgan Library & Museum, dell’Università di Yale, del Metropolitan Museum di New York, del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, dell’Accademia Carrara di Bergamo e della Pinacoteca di Brera domani illustreranno il progetto di ricerca su tre mazzi dei Tarocchi di collezione Visconti-Sforza. E da qualche giorno Il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e la Fondazione Ordine Mauriziano, con il contributo di Fondazione Crt e grazie a Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Consorzio Residenze Reali Sabaude, presentano la singolare mostra fotografica Guardiani della Bellezza, che fino al 18 settembre racconta attraverso le immagini realizzate da Silvano Pupella «il fervore della conservazione nelle sale vuote, senza le voci dei visitatori, tra opere solitarie e arredi silenziosi».
Cavalletti e il Millefoglie per la regina Elisabetta
Ancora novità in casa Cavalletti. A 72 anni dalla fondazione della storica pasticceria romana di via Nemorense, dove Sergio Cavalletti nel 1951 mise a punto la ricetta del leggendario Millefoglie capace di stregare perfino la regina Elisabetta II d’Inghilterra, continua il restyling aziendale che negli ultimi due anni ha portato Cavalletti oltre i confini del quartiere Trieste, con l’apertura delle sue sedi in versione boutique nel cuore di Vigna Clara e nel quartiere di Colli Albani. A segnare una nuova pagina della storia del marchio romano è il nuovo format Cavalletti Caffè che segna il lancio della versione bar, lanciata in via della Croce e ora approdata anche a viale Parioli. La torta millefoglie più ricca? Quella inimitabile nella versione originale con i sontuosi tre piani farciti alla crema chantilly aromatizzata al Marsala. L’operazione di salvataggio del brand è stata messa a segno da Christian Delle Fave, imprenditore veterano del comparto food. Non mancano babà e torte sacher, pastiere napoletane e cassate siciliane, poi il celebre tiramisù senza mascarpone di Cavalletti, torroni, croccanti, montblanc e i dolci tipici romaneschi come pangiallo, castagnaccio e panpepato. Ma nella lista non possono mancare i croissant.