In Francia la riforma delle pensioni rischia addirittura di far cadere il governo. Con una decisione improvvisa, basata su un articolo della Costituzione, il 49 comma 3, l’esecutivo guidato da Elisabeth Borne ha approvato la riforma che sta generando non poche polemiche in terra francese, senza far votare il testo al Parlamento. Dopo il voto favorevole in Senato, il documento sarebbe dovuto andare di fronte all’Assemblée Nationale, ma così il governo ha scelto di approvarlo, per evitare di non incappare in un no a causa di una maggioranza non del tutto sicura. Il testo diventa legge ma Borne ha esposto così il testo a una mozione di sfiducia che potrebbe far cadere Emmanuel Macron.

Le proteste: l’opposizione intona la Marsigliese
Elisabeth Borne ha fatto il suo ingresso all’Assemblée Nationale tra le proteste. I deputato dell’opposizione hanno alzato cartelli bianchi con la scritta «No ai 64 anni» e hanno intonato l’inno francese, la Marsigliese. Tra le polemiche, la seduta è stata sospesa per oltre due minuti. Poi le parole della premier, che ha annunciato il ricorso alla fiducia del governo sulla riforma. Tra i fischi e le urla, in tanti hanno attaccato la prima ministra di Macron gridando «dimissioni, dimissioni». Poi nuovamente l’inno, a suggellare la protesta continua dell’opposizione. «L’Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente», scrive su Twitter il leader del partito socialista francese, Oliver Faure.
Quand un président n’a pas de majorité dans le pays, pas de majorité à l’Assemblée Nationale, il doit retirer son projet. L’Elysée n’est pas un parc pour abriter les caprices du président. #64ansCestNon
— Olivier Faure (@faureolivier) March 16, 2023
Le Pen contro il governo: «Un colpo di mano democratico»
L’utilizzo dell’articolo 49 comma 3 annunciato da Borne non è piaciuto nemmeno alla presidente del Rassemblement National, Marine Le Pen. La leader di estrema destra ha annunciato la mozione di sfiducia e denunciato quello che definisce «un colpo di mano democratico». la sfiducia sarà presentata anche dalla Nupes, la coalizione di estrema sinistra. Intanto continua lo sciopero dei netturbini e il sindacato principale francese, il CFDT, annuncia «nuove mobilitazioni».
