La Francia garantisce l’accesso gratuito ai contraccettivi fino ai 25 anni d’età. A coprire la spesa è la Sanità pubblica. Il ministro della Salute francese, Olivier Véran, ha infatti annunciato che sarà innalzata a 25 anni l’età entro la quale lo Stato si fa totalmente carico delle spese di contraccezione delle donne. Fino a questo momento il limite era fissato ai 18 anni.
In Francia pillola gratis fino a 25 anni
All’emittente pubblica France 2 il ministro ha dichiarato: «Sarà gratuita la contraccezione ormonale e le analisi necessarie per prescriverla, ma anche tutti i trattamenti e i metodi prescritti legati alla contraccezione fino all’età di 25 anni». Véran ha lamentato che in Francia «C’è un calo della contraccezione da parte di alcune giovani donne e il primo motivo è quello finanziario. E’ inaccettabile». Secondo il Governo quella di 25 anni «è un’età che corrisponde, in termini di vita economica, sociale e di reddito a una maggiore autonomia».
Una legge in vigore dal 2013
Dopo il 2013, quando era entrata in vigore la gratuità per le ragazze tra i 15 e i 18 anni, si era registrata una diminuzione del ricorso all’aborto. Il tasso era sceso dal 9,5 per cento al 6 per cento tra il 2012 e il 2018. Dall’agosto del 2020 la gratuità era stata estesa alle minori di 15 anni. «Ogni anno, in Francia, quasi 1.000 ragazze dai 12 ai 14 anni sono incinte», aveva spiegato il governo alla fine del 2019: «Di queste gravidanze, 770 si concludono con un aborto». A questa iniziativa Parigi destinerà 21 milioni di euro l’anno.
Italia: fanalino di coda d’Europa sulla pillola
In tema di accesso alla contraccezione gratuita l’Europa si muove a due velocità. Da una parte ci sono paesi come Francia, Olanda e Svezia dove la pillola la passa la Sanità fino ai 25 anni. Dall’altro esistono nazioni come l’Italia dove una confezione di preservativi arriva a costare 15 euro e la pillola va pagata di tasca propria spendendo 20 euro al mese. Se in Slovacchia la gratuità della contraccezione è addirittura garantita dalla costituzione in Spagna i metodi contraccettivi femminili sono a carico della sanità pubblica vita natural durante. L’Italia, secondo i dati riportati dall’Atlante europeo della contraccezione stilato da Aidos (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo), si trova al 26° posto nella classifica dei 45 paesi europei presi in analisi. Peggio di noi nazioni come la Turchia o la Croazia.