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Francia e Algeria: i motivi della crisi diplomatica tra i due Paesi

Dopo aver richiamato l’ambasciatore a Parigi, l’Algeria ha chiuso lo spazio aereo ai jet francesi. Tutto è cominciato dalla stretta sui visti per i cittadini del Maghreb e da alcune dichiarazioni di Macron. Le crisi tra i due Paesi.

4 Ottobre 2021 11:434 Ottobre 2021 11:44 Redazione
cosa sta succedendo tra Algeria e Francia

A quasi 60 anni dalla fine della Guerra d’Algeria, tornano a inasprirsi i rapporti tra Algeria e Francia: dopo aver richiamato il proprio ambasciatore a Parigi, Algeri ha deciso di chiudere lo spazio aereo ai caccia francesi. L’annuncio è stato fatto il 3 ottobre dal portavoce dello Stato maggiore, colonnello Pascal Ianni, che ha assicurato però che tale decisione «non influisce né sulle operazioni né sulle missioni di intelligence» svolte dalla Francia nel Sahel. La chiusura dello spazio aereo è arrivata dopo che sabato Algeri aveva richiamato l’ambasciatore a Parigi Mohamed Antar-Daoud a fronte delle recenti dichiarazioni del presidente Emmanuel Macron sul governo algerino e dopo che mercoledì scorso Algeri aveva protestato con l’ambasciatore francese per la decisione di Parigi di ridurre il numero di visti concessi ad algerini, tunisini e marocchini conseguente al rifiuto dei governi del Maghreb di accettare i migranti rimpatriati dalla Francia.

Algeri accusa Macron di ingerenza negli affari interni

Sabato scorso Algeri aveva motivato il richiamato dell’ambasciatore con il rifiuto «categorico dell’inammissibile ingerenza negli affari interni» da parte di Macron che la scorsa settimana aveva incontrato 18 giovani discendenti dei protagonisti della Guerra D’Algeria. Secondo quanto riportato da Le Monde, il presidente francese aveva criticato quella che ha definito la «riscrittura della storia» da parte dello Stato algerino, «basata non sui fatti ma su un discorso di odio verso la Francia». E che vede nella Francia l’unico colonizzatore, dimenticando il dominio ottomano tra il XVI e il XVIII secolo. All’obiezione che i giovani algerini non odiano la Francia, Macron ha risposto: «Non parlo della società algerina, ma del sistema politico-militare che è stato costruito su questa memoria». Il presidente francese ha poi affermato di avere «un buon dialogo» con il presidente Abdelmadjid Tebboune, aggiungendo però di vederlo «imprigionato in un sistema molto duro». Dura la reazione di Tebboune che ha parlato di «un affronto intollerabile» verso milioni di algerini che sono morti combattendo contro l’occupazione francese.

LEGGI ANCHE: Tunisia, la prima volta di una premier donna

Francia-Algeria: i gesti di distensione tra i due Paesi

A quasi 60 anni dalla fine della Guerra d’Algeria e dall’indipendenza del Paese (19 marzo 1962), tra Francia e Algeria torna alta la tensione. E dire che i rapporti si stavano normalizzando. Lo scorso novembre, Macron aveva elogiato il coraggio Tebboune assicurando ogni aiuto per facilitare la transizione dopo le proteste del movimento Hirak che si batte per uno “Stato civile e non militare” e un'”Algeria democratica e libera dal sistema”. A luglio 2020 poi Parigi aveva restituito ad Algeri i crani di 24 resistenti algerini decapitati nel XIX secolo dopo le rivolte del Sud del Paese contro gli occupanti francesi. A marzo 2020 inoltre la Francia aveva ammesso per la prima volta che l’avvocato algerino Ali Boumendjel, morto nel marzo 1957, fosse stato torturato e ucciso dall’esercito francese nella Battaglia d’Algeri.

Francia-Algeria: le crisi diplomatiche degli ultimi 15 anni

Non è certo la prima crisi che scoppia tra i due Paesi. L’ultima di una certa portata si è consumata il 23 febbraio 2005 quando il parlamento francese adottò una legge che riconosceva il ruolo positivo della colonizzazione. Malgrado fosse stata subito abrogata, la legge aveva provocato l’annullamento del trattato d’amicizia voluto fortemente dall’allora presidente Jacques Chirac e il suo omologo Abdelaziz Bouteflika. Più recentemente, nel maggio 2020 l’ambasciatore algerino a Parigi fu richiamato dopo la diffusione di un documentario sulle reti pubbliche francesi riguardante le manifestazioni pro-democrazia del movimento Hirak.

 

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