Lutto nel mondo del cinema per la morte di Francesco Nuti. L’attore toscano, malato da tempo, aveva 68 anni. Lo ha reso noto la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario, in particolare quello di Villa Verde di Roma. La famiglia, con un comunicato, chiede che sia rispettato il momento di grande dolore e per questo motivo non intende rilasciare ulteriori dichiarazioni. Nuti non ha fatto in tempo a vivere un’ultima soddisfazione. A luglio infatti l’Associazione della stampa estera in Italia aveva deciso di assegnargli il Premio alla carriera della 63esima edizione dei Globi d’oro. Riconoscimento che avrebbe ritirato Ginevra.
Dai Giancattivi con Benvenuti e Cenci ai grandi successi cinematografici
Nato a Prato nel 1955, Nuti muove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo da studente, recitando monologhi scritti da lui stesso. Una passione che continua a tenere viva mentre lavora come operaio in una impresa tessile. Alla fine degli Anni 70 entra a far parte dei Giancattivi con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. Il trio si fa conoscere partecipando a trasmissioni di successo, sia radiofoniche sia televisive come Non Stop. L’esordio cinematografico risale al 1981 con A ovest di Paperino, che ripropone parte del loro repertorio storico. L’anno successivo Nuti lascia il trio, che dopo poco si scioglierà definitivamente, per intraprendere la carriera cinematografica. girando Madonna che silenzio c’è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) con Giuliana De Sio, con cui si aggiudica il David di Donatello e il Nastro d’Argento come migliore protagonista, e Son contento (1983). Da regista esordisce con Casablanca, Casablanca (1985), ideale séguito di Io, Chiara e lo Scuro, con cui vince il suo secondo David di Donatello come miglior attore. Tra la seconda metà degli Anni 80 e l’inizio dei 90 arrivano i grandi successi: Tutta colpa del paradiso (1985) con Ornella Muti, Stregati (1986), Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991). Nel 1988 Nuti partecipa anche al Festival di Sanremo con Sarà per te, classificandosi 12esimo.

Il flop di OcchioPinocchio e l’incidente del 2006
Nel 1994, dopo una lunga e travagliata produzione, realizza l’ambizioso OcchioPinocchio, che però non incontra i favori del pubblico e della critica, rivelandosi un flop. Nuti tenta così di riprendere il filone che aveva decretato il suo grande successo, ma non riesce a ripeterne i fasti: Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001) ottengono infatti tiepidi consensi. Alle difficoltà sui set si aggiunge la depressione. Nel 2005 è protagonista del film Concorso di colpa, poliziesco diretto da Claudio Fragasso, in cui veste i panni dell’ispettore Francesco De Bernardi, impegnato in un intricato delitto legato al caso Moro. È il suo ultimo film. Alla vigilia del suo ritorno sui set, il 3 settembre 2006, entra in coma a causa di un ematoma cranico dovuto a un incidente domestico. Ai primi di giugno del 2008 l’ex-compagna Annamaria Malipiero, da cui ha avuto la figlia Ginevra nel 1999, comunica che l’attore è uscito dall’ospedale.
Il documentario Francesco Nuti… e vengo da lontano
Al Festival di Roma del 2010 viene presentato il documentario Francesco Nuti… e vengo da lontano. Le condizioni dell’attore non sono buone: è ancora costretto su una sedia a rotelle ed è muto dal giorno dell’incidente. Dopo un paio di apparizioni in tv, accusate di strumentalizzare la sua condizione, nel 2011 esce l’autobiografia Sono un bravo ragazzo – Andata, caduta e ritorno curata fratello Giovanni. Testo che diventerà uno spettacolo teatrale. In seguito di un’altra caduta Nuti viene ricoverato nuovamente nel 2016. L’anno successivo la figlia Ginevra ormai maggiorenne si offre di fargli da tutrice legale. Al Corriere della Sera spiegava: «Francesco è e sarà sempre il mio papà anche se non può più parlare, muovere le mani e camminare ed è giusto che mi occupi di lui».