Va bene ricordare tutti i morti del settore della cultura e dello spettacolo, come fa il ministro Dario Franceschini, però va a finire che a furia di “obituary” uno si confonde e sbaglia i nomi. Il titolare del dicastero della Cultura scrive, a raffica, righe commosse per i comunicati stampa con l’obiettivo di marcare il territorio delle arti, o meglio di far capire che è suo quel campo (santo, in questi casi). L’altra sera era intento a vergare qualche parola su un grande attore partenopeo: «Con la scomparsa di Antonio Casagrande, Napoli e l’Italia perdono un grandissimo interprete della tradizione eduardiana, che ha calcato sin dall’infanzia le scene dei più prestigiosi teatri regalando il suo generoso talento al mondo dello spettacolo e del cinema». Tutto diffuso con rapidità ai mezzi di comunicazione. Ora che è morto Pietro Citati, poteva mancare il “coccodrillo ministeriale”? Purtroppo Franceschini ha sbagliato il nome del letterato: «Con Piero Citati se ne va un grande scrittore e una delle voci più illustri e autorevoli della critica letteraria italiana. È un giorno triste per la cultura che perde un intellettuale rigoroso e mai banale. Mi stringo ai familiari e ai tanti che hanno apprezzato la sua opera nel corso della sua lunga e prolifica carriera». Pietro, Citati si chiamava Pietro e non Piero, caro ministro Franceschini.

Zingaretti si dà all’ippica in vista delle elezioni
Ai Pratoni del Vivaro a Rocca di Papa c’erano il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il presidente della Federazione Italiana Sport Equestri, Marco Di Paola e la sindaca di Rocca di Papa Veronica Cimino per firmare il protocollo d’intesa per la riqualificazione dell’Impianto Sportivo Equestre di Rocca di Papa. Nello scenario dei Pratoni dal 15 al 25 settembre verranno ospitati i Fei World Championships 2022 di due discipline: il concorso completo dal 15 al 18 settembre, e gli attacchi dal 22 al 25 settembre. Ovvero, in piena campagna elettorale.
Il forzista Battistoni di notte va per pesci
Si va a cercare pesci di notte con il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Francesco Battistoni. Per valorizzare il ruolo strategico dei mercati all’ingrosso, con specifico riferimento alla filiera ittica, e mettere in luce la rilevanza del settore per l’intero Paese, durante le ore piccole al mercato ittico del Centro Agroalimentare di Roma si sono visti Battistoni e Riccardo Rigillo, direttore del Mipaaf, accompagnati dal direttore generale del Car, Fabio Massimo Pallottini. Durante la visita, il sottosegretario ha assistito alla fase preparatoria del mercato ittico e ha avuto modo di parlare con gli operatori della filiera per comprenderne le finalità e le aspettative future. Cosa ha detto dopo la visita il sottosegretario: «Ho avuto modo di visitare il mercato ittico del Car durante le fasi di consegna, stoccaggio e pezzatura del pescato, constatando la grande organizzazione ed efficienza del centro e, al tempo stesso, la forza che i mercati all’ingrosso rappresentano per il nostro agroalimentare».

Matteo Ricci, che piace a Enrico Letta, ospita i giovani a Pesaro
In troppi lo sottovalutano ma una delle “colonne” della campagna elettorale del Pd sarà Matteo Ricci, sindaco di Pesaro. Proprio nella città marchigiana dal 4 al 7 agosto andrà in scena un lungo evento che avverrà “a Camere sciolte”: l’assemblea generale del Consiglio Nazionale dei Giovani. Si parte con una cena di benvenuto nella prima serata, e poi via ai lavori che prevedono anche nella mattinata del 6 agosto una lunga visita alla città di Pesaro. Ricci, già vicepresidente del Partito democratico, propugna la tesi che «chi non si allea con il Pd fa il gioco della destra». Enrico Letta si fida di lui. Anche dal punto di vista mediatico, il volto di Ricci verrà “speso” molto durante la campagna elettorale.

Maddalena, ex numero due della Consulta, contro Draghi
Paolo Maddalena, giurista insigne, un autentico purista del diritto secondo i suoi estimatori, colpisce ogni giorno Mario Draghi con una nota, un articolo, una reprimenda. L’ultimo testo di Maddalena, apparso su key4biz.it, sottolinea che «tra le ignobili iniziative del governo Draghi, è venuto in evidenza un decreto legge entrato in vigore, dopo la conversione in legge, 3 luglio 2022, il quale impone, ai fini delle presentazioni delle candidature, l’obbligo della raccolta delle firme in presenza dell’elettore e di un pubblico ufficiale, per un numero di 750 elettori per ogni collegio». Si tratta, per l’ex vicepresidente della Corte Costituzionale, di «un atto esecrabile, che ferisce in pieno la Costituzione e il funzionamento dell’intera comunità nazionale, estromettendo in pratica dal voto una gran parte di cittadini, a causa della materiale impossibilità di raccogliere queste firme entro il 22 agosto».

Un provvedimento, secondo Maddalena, che «per la sua gravità meriterebbe l’adozione, a carico del governo e del Parlamento, di quella che i romani definivano l’interdictum aquae et igni, cioè l’impossibilità di risiedere nel territorio italiano». Per tutelare la Costituzione, Maddalena invita «la piattaforma elettorale costituita da De Magistris, Rifondazione comunista e Potere al Popolo, al fine di superare questo impasse, di collegarsi con i 5 stelle di Conte (esentato dalla raccolta delle firme), essendosi, questo partito, depurato di quella parte definita Insieme per il futuro che è passata tra i partiti di sistema. Concludo facendo presente che questo provvedimento legislativo, tra l’altro oscurato dai media, costituisce un colpo mortale contro coloro che non vogliono adeguarsi al sistema economico predatorio neoliberista, perseguito da Draghi, che ha fatto di tutto per rendere l’Italia una preda delle potenze finanziarie straniere, gettando gli italiani in una situazione di servaggio e di schiavitù».