Da lunedì sera, il sito Forzanuova.eu è irraggiungibile. Al suo posto, una pagina bianca con la scritta: «Spazio web sottoposto a sequestro».
Indagati quattro militanti di Forza Nuova: il reato ipotizzato è istigazione a delinquere aggravata dall’utilizzo di mezzi informatici
Proseguono intanto le indagini dei pm che hanno chiuso la pagina del partito di estrema destra: risultano indagati i militanti Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Cirillo e Stefano Saija. Il reato ipotizzato è istigazione a delinquere aggravata dall’utilizzo di strumenti informatici e telematici. Nel provvedimento giudiziario si spiega che gli indagati «istigavano pubblicamente a commettere una pluralità di delitti» e inoltre «svolgono mediante l’utilizzo del web un’attività di condivisione e giustificazione e dunque di esaltazione e incitamento alla commissione di reati connotati da violenza».
Oscuramento del sito di Forza Nuova: il comunicato dei quattro indagati
La decisione di oscurare il sito è arrivata dopo la pubblicazione del comunicato firmato dai quattro. «Mesi di piazze pacifiche non hanno fermato l’attenzione accelerata dal Great reset, ora la musica è cambiata e il direttore d’orchestra e compositore è solo il popolo in lotta – costretto a difendersi dalla ferocia unanime di chi dovrebbe rappresentarlo, l’attacco alla Cgil rientra perfettamente in questo quadro analitico – che ha deciso di alzare il livello di scontro», recita il testo. «Nemmeno lo scioglimento di Fn potrebbe invertire la rotta di quanto sta avvenendo e avverrà nelle prossime settimane».
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Striscione fascista: la procura di Torino chiude un’indagine per apologia di fascismo su Forza Nuova
Non solo Roma. A Torino la procura ha chiuso un’indagine per apologia di fascismo su Forza Nuova. Secondo quanto si apprende, gli indagati sono tre e tra essi figura il coordinatore regionale Luigi Cortese. Il caso è quello di uno striscione comparso nel 2019 con la scritta: «Spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova». Sempre secondo quanto si apprende, Cortese ha negato di essere l’autore e di avere autorizzato l’iniziativa.