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Un tuffo nei boschi

Importato dal Giappone il Forest Bathing è una full immersion nella natura che rilassa e cura mente e corpo. Cinque itinerari italiani in cui provarlo.

4 Luglio 2021 10:064 Luglio 2021 10:31 Stefania Romani
Importata dal Giappone, l'attività consiste in una completa full immersion nella natura. Cinque itinerari in Italia

È una full immersion circondati dalla natura, fra suoni, colori, profumi, odori del bosco. Il Forest Bathing, nato negli Anni ’80 in Giappone, è sempre più diffuso anche da noi. Offre non solo benessere per la mente, ma anche per il corpo, aiuta la regolarizzazione del battito cardiaco e della pressione sanguigna. Ecco cinque località scelte da Tag43 in cui provarlo.

Cinque località in cui provare il Forest Bathing

1- In Trentino il sentiero delle erbe

Fra le 80 vette maestose della Valle Aurina, in Alto Adige, si possono sperimentare itinerari speciali di Forest Bathing. I percorsi della salute che muovono da Rio Bianco, Bolzano, si inoltrano poi nei boschi. Ci si può perdere nel sentiero delle erbe, tra tarassaco, l’achillea, il timo selvatico. O in un percorso dedicato all’attività fisica, dove camminare facendo esercizi di respirazione, circondati dalla natura. Infine, tolte le scarpe, per entrare a contatto con la terra e migliorare la circolazione, ci si può immergere in acqua in un tracciato kneipp naturale.

2- L’Oasi Zegna, le vie del benessere

Cento chilometri quadrati, connotati da paesaggi diversi. L’Oasi Zegna, ha visto la luce grazie all’idea dell’omonimo imprenditore Ermenegildo, che attorno al suo lanificio di Trivero, nel biellese, negli Anni ’30 avviò un’intensa attività di tutela e valorizzazione ambientale. Al suo interno, la via dei Rododendri racchiude un giardino alle pendici della montagna, la via delle Bocchette, invece, raggiunge un’area più selvaggia nell’Alta Valsessera. Infine, la via della Sienite si spalanca sul torrente Cervo, nella bassa montana. In questi contesti, oltre al Forest Bathing, sono in programma escursioni con guide naturalistiche, botanici e geologi.

 

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3- Pioppi e canneti, sulle strade di Don Camillo e Peppone

Si dipana nel paesaggio d’argine che ha fatto da sfondo alle vicende di Peppone e don Camillo il percorso Po Forest, che dal Grande Fiume porta a Polesine Parmense, in provincia di Parma. L’itinerario attrezzato, che si completa in un’ora, conduce alla scoperta del bosco e della vegetazione caratteristica dell’area golenale, quella che un tempo veniva spesso inondata dalle piene del Po. Questo è il motivo per cui la zona è particolarmente fertile. Fra pioppi, canneti, tife, in cui si rifugiano numerose specie di uccelli, è il luogo ideale in cui riscoprire il rapporto fra uomo e natura.

4- Il Fiume Sangro, paradiso tra Abruzzo e Molise

Al confine fra Molise e Abruzzo, fra i meli in fiore dell’Appennino, diversi sentieri partono da Castel del Giudice, in provincia di Isernia, inoltrandosi in un panorama ricco di biodiversità. Tra cime e boschi, di tanto in tanto fanno capolino casette in pietra. Un circuito segue il corso del fiume Sangro e conduce a un centro rafting, un altro porta a sorgenti di acqua sulfurea, un terzo si inerpica nel verde, nel territorio in cui padroni sono funghi e tartufi. Poi ci sono i percorsi nel meleto biologico Melise e fra gli abeti bianchi di Pescopennataro.

 

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5- Gli alberi secolari del Supramonte

È uno scenario aspro, a tratti selvaggio, quello dei lecceti sardi del Supramonte, il complesso montuoso antichissimo, che incornicia il Gennargentu. In un paesaggio fuori dal tempo, che avvicenda altopiani, canyon e picchi rocciosi, sono in programma escursioni guidate attorno a Orgosolo, nel nuorese. Ancora, nella foresta di Sas Baddes, ci si ritrova a tu per tu con arbusti secolari, che svettano accanto ad aceri, corbezzoli, tassi, e un sottobosco profumato da peonie e rose selvatiche. Ma non è tutto, perché il Forest Bathing sardo regala anche la vista della gola Gorropu, spettacolare per i suoi 500 metri di profondità.

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