Dalla Procura di Milano arriva la richiesta di archiviazione per l’inchiesta sui fondi russi alla Lega. Il primo a diffondere la notizia è stato il quotidiano La Verità che ha sottolineato come la richiesta firmata dal procuratore aggiunto Fabio de Pasquale riguardi anche i tre italiani coinvolti e, dunque, il presidente dell’associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini, l’avvocato d’affari Gianluca Meranda e l’ex banchiere Francesco Vannucci. L’archiviazione, inoltre, riguarderebbe anche i tre russi accusati di corruzione internazionale per l’incontro avvenuto all’Hotel Metropol del 18 ottobre 2018.

Fondi russi alla Lega: chiesta l’archiviazione
In base a quanto previsto dall’accusa, al Metropol di Mosca sarebbe stata negoziata un partita di petrolio tra Russia ed Italia e, questi fondi, sarebbero serviti a finanziare la campagna elettorale per le elezioni europee della Lega di Matteo Salvini. Secondo quanto anticipato da La Verità, però, l’inchiesta si sarebbe interrotta per mancanza di prove e riscontri. Non sarebbero emersi dunque degli «elementi concreti» sul fatto che la Lega e Matteo Salvini «abbia personalmente partecipato alla trattativa o comunque abbia fornito un contributo causale alla stessa».
«Allo stesso modo, non è stato acquisito alcun elemento indicativo del fatto che egli fosse stato eventualmente messo al corrente del proposito di destinare una quota parte della somma ricavata dalla transazione ai mediatori russi perché remunerassero pubblici ufficiali russi. Proprio per tali ragioni – si evidenzia nella richiesta di archiviazione da parte della Procura – non si è proceduto ad iscrizione a suo carico di notizia di reato e nessuna attività d’indagine è stata svolta nei suoi confronti».

La reazione di Salvini all’archiviazione
La notizia della richiesta di archiviazione del caso Metropol di Mosca ha spinto il segretario del Carroccio a commentare sui propri social dicendo che «il tempo è sempre galantuomo». Al suo commento segue una grafica nella quale il leghista si rivolge alla sinistra chiedendosi dove siano le loro scuse.