Lo hanno trovato accanto al cadavere della donna, che avrebbe vegliato per ore, prima di tentare di togliersi la vita: Paolo Riccone, 50 anni, mercoledì 7 giugno, ha ucciso la compagna Floriana Floris, 49 anni, a coltellate, per poi tentare il suicidio. Secondo le prime ricostruzioni, i due vivevano in casa con i loro animali, un cane pastore tedesco e un gatto. Ad allertare le forze dell’ordine è stata la figlia, residente a Milano, che non riusciva in alcun modo a mettersi in contatto con la madre da giorni, nè tantomeno con il suo compagno. Al momento del loro arrivo, i carabinieri, entrati in casa grazie all’intervento dei vigili del fuoco, hanno trovato il cadavere della donna e il corpo del 50enne, feritosi con un coltello.
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Chi era Floriana Floris uccisa a coltellate
La vittima, Floriana Floris, era originaria di Milano, ma si era trasferita da poco a Incisa Scapaccino con il compagno 50enne. La coppia, come riportato da Fanpage, aveva vissuto a lungo in varie città d’Italia prima di tornare nel paese di nascita di Riccone. La figlia della donna vive e lavora nel capoluogo lombardo. Negli ultimi tempi pare che Riccone avesse iniziato a soffrire di problemi psichiatrici. Ancora sconosciute le dinamiche del femminicidio.
Paolo Riccone nega di aver ucciso Floriana Floris
L’uomo, negli scorsi anni, aveva svolto la professione di ricercatore socioeconomico ad Alessandria. Figlio dello storico benzinaio del paesino nell’Astigiano dove risiedeva, davanti alle forze dell’ordine, non ha confessato l’omicidio, ma ha dichiarato di aver trovato Floris morta in casa e di aver vegliato il cadavere della donna «in preda alla disperazione».