Firenze, ultracentenaria dona gli organi: è la prima volta al mondo
Il Centro Nazionale Trapianti commenta la vicenda sulla sua pagina Facebook.
Firenze: una donna ultracentenaria dona gli organi. È la prima volta nel mondo e avviene all’Ospedale San Giovanni di Dio, che si trova nel capoluogo toscano. I fatti risalgono alla scorsa settimana. La donna era morta a 100 anni, 10 mesi e un giorno. Il suo fegato, dopo l’ok del Centro Regionale Trapianti, è stato trapiantato con successo all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa. Questo caso va a superare i precedenti record, quando una donna di Fabriano aveva donato gli organi a 97 anni e 7 mesi.
Firenze, ultracentenaria dona organi: le parole dell’ospedale
«A livello internazionale non risultano donazioni di organi solidi da persone decedute oltre il secolo di vita, ma solo alcuni rari prelievi di tessuto, come le cornee. Siamo in presenza di un evento eccezionale che però testimonia ancora una volta, a pochi giorni dal prelievo di Fabriano, la capacità tecnica e organizzativa della rete trapiantologica italiana di valorizzare tutte le donazioni, anche quelle di persone molto anziane, in modo da dare risposte efficaci all’attesa di trapianto di oltre 8mila pazienti nel nostro Paese». Così spiega il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo.

«(…) oltre al prelievo del fegato dalla paziente ultracentenaria abbiamo avuto anche la nostra prima donazione multiorgano controllata a cuore fermo. È solo con una perfetta organizzazione, nonché con tanta professionalità e dedizione da parte dei tanti professionisti coinvolti che si possono raggiungere risultati così brillanti: molti, pur non essendo in turno, sono stati presenti per molte ore, in particolare gli infermieri e i medici della rianimazione» commentano Daniele Cultrera, coordinatore ospedaliero del San Giovanni di Dio dell’organizzazione toscana trapianti e Alessandro Pacini, responsabile donazioni organi e trapiantati rete ospedaliera Ausl Toscana centro.
Le parole dall’ospedale di Pisa
«Dopo attenta valutazione delle caratteristiche cliniche del donatore, si è proceduto a verifica istologica della qualità dell’organo, impiegando anche la perfusione ipotermica ex situ per proteggere il fegato da eventuali complicanze post-trapianto. L’intervento è riuscito e il paziente è in buone condizioni. La procedura rappresenta il coronamento di anni di lavoro clinico multidisciplinare e di studio sull’utilizzo di donatori anziani, su cui il Centro trapianti di Pisa e la Regione Toscana hanno investito risorse e progettualità» spiega professor Paolo De Simone, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia epatica e trapianti di fegato dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa.

«Il risultato ottenuto con il buon esito del trapianto di fegato da un donatore centenario è frutto non solo del lavoro di squadra, ma anche di una organizzazione che ha affidato al lavoro in rete, attraverso i programmi regionali di trapianto, l’esito di un processo così complicato. Questo ha anche indotto nei cittadini la fiducia in un sistema in grado di trasformare la volontà donativa in un atto concreto» conclude Adriano Peris, coordinatore del Centro regionale trapianti della Toscana.