L’overtourism e l’emergenza casa restano uno dei problemi cruciali che le città d’arte italiane affrontano quotidianamente. Dopo l’allarme lanciato dalle associazioni di Venezia, con il numero di turisti vicino a superare quello dei residenti, ora è Firenze ad attrezzarsi per salvaguardare gli stipendi dei propri cittadini, alle prese con affitti sempre più cari e appartamenti che vanno a ruba. Così il sindaco Dario Nardella ha deciso di intervenire, annunciando lo stop in area Unesco ai nuovi Airbnb e agevolazioni per chi ha una seconda casa in centro e deciderà di affittarla alle famiglie, e non ai turisti mordi e fuggi.
Nardella: «Norma ardita, ma la difenderemo»
Il primo cittadino fiorentino ha parlato di una «norma ardita», ma ha anche sottolineato che «siamo pronti a difenderla giuridicamente. Tanto sennò nessuno fa nulla, compreso il governo». In pratica, per gli Airbnb, i bed and breakfast in centro, sarà individuata una categoria specifica. E intanto a chi preferirà affittare il proprio secondo appartamento non per il turismo breve ma per le famiglie, sarà data un’agevolazione non da poco: non si pagherà l’Imu per 3 anni. Tutto è partito da uno studio che ha messo pressione all’amministrazione comunale. Si tratta di una ricerca della Uil che ha evidenziato come il 72 per cento degli stipendi dei cittadini sia destinato soltanto all’affitto di una casa. Una cifra troppo elevata, così il sindaco ha deciso di provare a intervenire.

Oltre 8 mila appartamenti in centro vengono affittati per il turismo breve
Secondo i dati, il picco degli appartamenti utilizzati per il turismo breve è arrivato nel 2019. Pre-pandemia da Covid, a Firenze erano ben 14 mila. Quattro anni dopo, se ne registrano circa 11 mila, ma soltanto 8 mila sono in centro. Il problema per l’amministrazione comunale è che dopo il blocco imposto dalle stringenti regole di contenimento contro il Covid, il fenomeno è ripartito ed è nuovamente in crescita. Si interverrà adesso sui nuovi Airbnb mentre quelli già presenti non saranno toccati. Con l’individuazione di una sotto-categoria, cioè quella «del residenziale per affitti turistici brevi» si punta a vietare che d’ora in poi vengano usati gli immobili a uso residenziale.
Nardella: «Non si può stare a guardare»
Dopo l’annuncio, il sindaco si pone il problema delle tempistiche. Il provvedimento definitivo arriverà entro la fine del 2023 ma «per rinforzare il blocco abbiamo deciso di chiedere agli uffici urbanistici una norma di salvaguardia per impedire già dal primo giugno 2023 in area Unesco la sottocategoria del residenziale in affitto turistico breve in centro». Nardella insiste: «Intanto partiamo così. Non potevamo più stare a guardare questa spirale di distorsione sociale. Pensavamo che il governo intervenisse nel corso di questi anni. L’emergenza ormai è quotidiana».
