«Ho superato la pandemia, non ho idea di come superare questo momento, le difficoltà ci sono. Io sono in un rione, abituata a clienti fissi e a girare a testa alta, non alzo i prezzi. Un’azienda sana come la mia non la butto così per delle bollette. Il prossimo mese mi arriveranno 15mila euro?». Così la titolare della storica Pasticceria Sieni di Firenze spiega i problemi legati al caro energia nella sua attività. La donna ha 69 anni e segue l’attività di famiglia.
Pasticceria Sieni, cosa è successo
Le bollette per i consumi legati alla corrente elettrica sono aumentati bruscamente nell’ultimo periodo nella pasticceria. Quattro mesi fa, ad aprile, la donna riceve una bolletta da 1.198 euro, poi da 4.491 euro. Segue un’altra da 6.500 euro prima dell’ultima stangata: 10.240 euro, da pagare entro il prossimo 28 agosto. Così, dopo 100 anni di attività, si iniziano a fare i conti e si pensa alla chiusura. Sono otto i dipendenti della pasticceria, di età diverse, dai 58 ai 20 anni.

Purtroppo, per loro c’è lo spettro della cassa integrazione. La titolare ha deciso di non cambiare il prezzo al pubblico. La titolare intende contestare la bolletta con un avvocato, mentre ragiona sul da farsi. Con le bollette sarebbero andati in fumo i ricavi dell’attività. «Preferisco fermarmi e riprendere l’attività quando la situazione sarà migliorata. Almeno così mi rimarrà da pagare solo l’affitto» spiega.
La pasticceria storica di Firenze non è la sola
Secondo le stime, la Pasticceria Sieni purtroppo non sarà l’unica. Tanti piccolissimi imprenditori rischiano di chiudere entro l’autunno, con tutte le conseguenze del caso per i lavoratori. In più, non si sa cosa farà il Governo con le elezioni alle porte.

Anche nelle gelaterie i costi lievitano. Secondo il titolare della Gelateria Fassi di Roma: «La bolletta dell’energia elettrica è aumentata del 38%. Ma l’anno scorso consumavamo di meno. Facendo una stima, paghiamo tra il 15 e il 18% in più. Devo rinunciare a buona parte di utile e ho dovuto rimandare degli investimenti». Per il momento, il titolare ha deciso di organizzare dei corsi e creare un’e-commerce, mentre negli anni passati ha dovuto ritoccare il prezzo del 10%.