Allo Stadio Olimpico di Roma è il giorno di Fiorentina-Inter, finalissima di Coppa Italia. E non sembra essere una gara qualsiasi, né da una parte né dall’altra. Se la formazione viola torna a disputare una finale a 9 anni dall’ultima volta (nel 2014 vinse il Napoli 3-1), i nerazzurri giocheranno 90 minuti con in testa la coppa, ma anche un’altra data segnata in rosso, quella del prossimo 10 giugno. A Istanbul, l’Inter affronterà il Manchester City in finale di Champions League, un appuntamento storico che nessuno vuole perdere. E non vogliono perderlo nemmeno gli ultras, che contestano all’Inter una gestione considerata non adeguata dei biglietti e per questo sciopereranno nel primo tempo del match contro la Fiorentina.

Gli ultras: «Oggi astensione del tifo»
Il tifo nerazzurro, quindi, non ci sarà durante tutto il primo tempo. La Curva Nord aveva inizialmente annunciato una coreografia pre gara, ma ha poi proclamato lo sciopero. Alla società viene contestata la gestione dei biglietti della finale di Istanbul: «La misura è colma. Oggi astensione dal tifo. Le auspicate rassicurazioni invocate in diverse sedi non hanno sortito alcun effetto su una società che evidentemente è disposta a privarsi dei propri tifosi più fedeli per agevolare gente che la fedeltà non sa neppure cosa sia. Per rispetto della nostra dignità oggi ci asterremo dal tifo per tutto il corso del primo tempo per manifestare legittimamente il nostro dissenso. Continuiamo a confidare in una sollecita risoluzione della questione!!! Per il bene dell’Inter e dei suoi tifosi più fedeli».

Tensione a Ponte Milvio
E intanto alcune zone di Roma sono praticamente blindate. La polizia in tenuta antisommossa ha presidiato, ad esempio, Ponte Milvio, bloccato al traffico proprio a causa dell’arrivo in contemporanea delle due tifoserie. Da una parte, infatti, si trovava la zona di raduno degli interisti. Dall’altra, invece, transitavano i pullman in arrivo dalla Toscana, con a bordo i tifosi della Fiorentina. Qualche petardo è stato scagliato da una parte e dall’altra, ma il cordone e i mezzi blindati hanno scongiurato eventuali scontri.