In tempi di streaming, il supporto fisico per l’home entertainment prova a riprendersi la scena. Complice la prolungata chiusura dei cinema, il lockdown e la mancanza di nuovi titoli in uscita (-29%), in quasi due anni di pandemia i servizi di fruizione online di contenuti video sono cresciuti fino a superare per la prima volta il prodotto fisico. Tuttavia, al di là di quello che si potrebbe pensare, la differenza è minima. Il digitale copre infatti il 51,1% del fatturato (108,2 milioni di euro) mentre il restante ha comunque il 48,9% del mercato (103,5 milioni). Insomma, la notizia della morte del dei Blue-ray, dei DVD o dei 4K Ultra HD è un tantinello esagerata.
Recuperano le vendite di Blue-ray, DVD o 4K Ultra HD
Non c’è solo da registrare un recupero nelle vendite di prodotti fisici, tornate ai livelli pre-pandemia, ma anche un nuovo miglioramento qualitativo del supporto fisico, un “salto quantico” dice qualcuno. Film e Serie Tv oggi possono essere fruiti sia digitalmente, sia attraverso supporti fisici sempre più evoluti e performanti dal punto di vista tecnologico. In questo anni l’industria ha continuato a investire in innovazione e tecnologia proprio del supporto materiale. Per una rappresentazione plastica delle differenze, Univideo, l’associazione che rappresenta gli editori audiovisivi su media digitali e online, ha voluto mettere a confronto le tecnologie del 4K con altre fonti di consumo audiovisivo in un evento, ovviamente fisico, che si è tenuto a Milano.

Bernasconi (Univideo): “L’industria audiovisiva garantisce un’offerta diversificata”
Da un lato c’era la trasmissione in streaming, dall’altro un Blu-ray 4K Ultra HD. La differenza, ovviamente, è da “kolossal”. Se da un lato vince certamente la comodità di poter scegliere, ovunque ci si trovi, tra una pluralità di film, serie, documentari praticamente infinita, dall’altra c’è un livello di audio e video paragonabile a quello di un cinema. «L’industria audiovisiva oggi può garantire un’offerta diversificata a seconda delle esigenze» dice Pierluigi Bernasconi, presidente di Univideo. «Esigenze che cambiano in base al tempo a disposizione, al luogo in cui ci si trova, alla compagnia che si ha in quel momento. E il supporto fisico ha ancora tanto da dire. In particolare il 4K – prosegue Bernasconi – con le sue evoluzioni rappresenta oggi un’eccellenza, sia sotto il profilo della qualità di visione e di ascolto, sia rispetto a contenuti extra che fanno vivere il prodotto nel tempo».
Il tramonto del supporto fisico è ancora lontano
C’è comunque il segmento degli appassionati, dei collezionisti, come anche quello dei regali, magari natalizi, che punta ancora molto sul supporto fisico. Solo per fare un paragone, chi ha dato prematuramente per deceduto il vinile ha dovuto profondamente ricredersi, vista la rivincita dei 33 giri dovuta principalmente alla qualità del suono. «Il settore presidiato dai nostri associati è in forte trasformazione sia sul fronte dell’offerta che su quella dei consumi di contenuti d’intrattenimento e culturali», aggiunge Bernasconi, «e al netto delle temporanee difficoltà legate alla pandemia, sia l’anima fisica che quella digitale, con le loro dinamiche differenti, danno impulso al rinnovamento e hanno grandi prospettive. E non c’è dubbio che il supporto fisico, attraverso la tecnologia del 4k, è in grado di garantire alta qualità. E anche grandi emozioni».