É polemica sulla proiezione, in programma domenica 15 gennaio nella sala di una parroccha di Bergamo, del film Invisibili. Si tratta di un documentario contenente testimonianze di persone che raccontano di aver avuto reazioni avverse ai vaccini e che i no vax stanno utilizzando per mettere in discussione le norme vaccinali imposte dal governo nel 2021/2022 e far riconoscere risarcimenti a chi si ritiene danneggiato.
Film no vax a Bergamo: è polemica
Già proiettato in altre città d’Italia, il film verrà trasmesso e dibattuto presso la sala multifunzionale della parrocchia di San Francesco d’Assisi, tra via Borgo Palazzo e la Celadina. L’evento sarà moderato dal medico Erminia Ferrari e interverranno il regista Paolo Cassina, il medico Paolo Schicchi, l’avvocato Fabrizia Vaccarella e la cantautrice Maria Grazia Persico.

A concedere i locali al gruppo è stato il parroco don Mario Marossi che, interpellato dal Corriere della Sera sulla vicenda, si è così espresso: «Non condivido queste idee, ma sono per la libertà di espressione. Ho deciso di affittare la sala a queste persone perché si configura come uno spazio di incontro e di dibattito e credo che ognuno debba essere libero di esprimere le proprie opinioni». L’iniziativa, ha evidenziato, non gli è stata presentata come un incontro no vax con il fine di contestare ma come un dibattito su ciò che la medicina ha da dire a proposito dei fenomeni avversi. Conoscendo le persone che vi prenderanno parte, tra cui due noti sacerdoti, ha dunque dato la sua disponibilità all’utilizzo degli spazi.

Già cappellano dei migranti, a lungo missionario e poi punto di riferimento della comunità bolivian, don Marossi è stato premiato con la medaglia d’oro dal Comune di Bergamo per aver reso la sua parrocchia un laboratorio di integrazione e un luogo di incontro tra culture e religioni differenti.
La protesta dell’Ordine dei Medici
Il presidente dell’Ordine dei Medici Guido Marinoni ha così commentato la trasmissione del film: «Questa è la solita propaganda scorretta dei no vax. Peraltro, hanno anche ripreso la parola “invisibili” dal titolo dello spot di FNOMCeO inerente ai problemi legati alle risorse umane del sistema sanitario e all’invisibilità della professione del medico. Tutto questo non ha nulla a che vedere con i no vax e i vaccini».