Da Fight Club a West Side Story, 10 film che hanno floppato al botteghino

Camilla Curcio
22/03/2022

Un grande regista e un grande cast non garantiscono il successo di una pellicola né incassi stellari ai box office. Ne sono la prova titoli come Ad Astra, West Side Story, Steve Jobs e Fight Club.

Da Fight Club a West Side Story, 10 film che hanno floppato al botteghino

Accade spesso che, nonostante le recensioni positive degli addetti ai lavori e una pioggia di nomination per attori e registi, un film non convinca il pubblico e si riveli un disastroso flop ai botteghini. Un destino che terrorizza i cineasti emergenti ma che, come insegna storia, è toccato anche ai migliori: essere Guillermo del Toro, Denis Villeneuve o Ridley Scott, infatti, non rende immuni da incassi deludenti e feedback tiepidi che, spesso, prescindono dalla qualità del cast e della storia portata sullo schermo. Da Nightmare Alley a Steve Jobs, passando per Fight Club, Variety ha selezionato una decina di pellicole che, ai box office, non sono riuscite a performare come ci aspettava.

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Dieci film che hanno ottenuto risultati deludenti ai box office

Nightmare Alley, botteghini tiepidi e critici contenti

Il noir di Guillermo del Toro Nightmare Alley – La fiera delle illusioni ha arrancato al botteghino (a fronte di un budget di 60 milioni di dollari, ne ha a malapena guadagnati 37 milioni) che Martin Scorsese ha scritto un editoriale sul Los Angeles Times per invitare le persone a correre al cinema a vederlo. Sebbene per il regista sia stato «tremendamente angosciante» confrontarsi con il flop commerciale, il film gli ha comunque regalato parecchie soddisfazioni: la storia del truffatore, interpretato da Bradley Cooper, che sbarca il lunario e si trasforma da semplice operaio di un luna park a illusionista di fama mondiale ha ricevuto critiche positive e ben quattro nomination agli Oscar 2022, tra cui quello per la migliore fotografia.

West Side Story, un musical che non coinvolge il pubblico

In genere, i musical non hanno quasi mai vita facile sul mercato. Neppure se, dietro la macchina da presa, c’è Steven Spielberg. Il remake di West Side Story uscito nelle sale a dicembre 2021 ha lasciato gli esperti a bocca aperta ma il pubblico lo ha praticamente ignorato, abbassando notevolmente i profitti rispetto agli standard inizialmente prefissati: si parla, più o meno, di guadagni pari a 38 milioni di dollari in Usa. A livello globale è riuscito a sfiorare i 73 milioni ma non è stato abbastanza. Soprattutto considerando che le spese tra produzione e distribuzione sono arrivate a toccare i 100 milioni di dollari. Niente, però, è ancora perduto: le sette candidature agli Oscar 2022 e il lancio su Disney Plus a partire dal 2 marzo potrebbero rimpolpare le casse e incitare il pubblico a dargli una chance.

I 10 film che hanno floppato al box office secondo Variety
Una scena tratta dal film (Twitter)

The Last Duel, anche Ridley Scott non convince

The Last Duel, il lungometraggio storico di Ridley Scott approdato nei cinema tra settembre e ottobre 2021, è stato uno dei più grandi flop del periodo della pandemia. I 100 milioni di dollari investiti nella realizzazione hanno generato un ritorno sconfortante, con 10 milioni negli Usa e 30 milioni nel resto del mondo. Numeri che hanno stupito tutti, soprattutto per la presenza nel cast di star come Matt Damon e Ben Affleck, e che hanno scoraggiato Scott, particolarmente orgoglioso del progetto perché in grado di mescolare l’epica storica a una trama dai risvolti drammatici, romantici e politici. Un lavoro che, secondo lui, è stato poco capito soprattutto dai millennial: «Le giovani generazioni», ha spiegato in un’intervista a The Blast, «sono nate e cresciute col cellulare in mano e non si sforzano di capire nulla che non sia fruibile su quel dispositivo».

The Suicide Squad, tra pandemia e streaming

Come per The Last Duel, la parabola discendente di The Suicide Squad in termini di incassi potrebbe essere legata all’impatto dell’emergenza sanitaria. Per alcuni critici, infatti, senza i continui cambi di programmazione e la decisione in extremis di Warner Bros di distribuirlo contemporaneamente nei cinema e in streaming, avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un blockbuster e portare a casa profitti di gran lunga superiori ai 55 milioni di dollari totalizzati in America e ai 167 milioni a livello globale. Cifre decisamente basse per l’adattamento cinematografico di un fumetto che, per Variety, ad esempio, «è dotato di una visione astuta e promettente, che anima con ingegno le peripezie di una squadra di tagliagola trasandati attraverso risvolti dark e grunge». Ben diversa, invece, la situazione su HBO Max: in streaming, infatti, The Suicide Squad è stato un successo. Al punto da spingere i vertici a proporre un sequel sotto forma di serie tivù, Peacemaker, in pochi giorni in cima alle classifiche e, presto, di ritorno sugli schermi con una seconda stagione.

I 10 film che hanno floppato al box office secondo Variety
Margot Robbie nei panni di Harley Quinn (Twitter)

Ad Astra, neppure lo spazio affascina i cinefili

Arrivato in sala tra agosto e settembre 2019, il fantasy Ad Astra di James Gray con Brad Pitt ha raggiunto a fatica profitti mondiali pari a 127 milioni di dollari ma, negli Stati Uniti, è stato quasi ignorato, guadagnando meno della metà del budget speso per realizzarlo. Lontano dal classico film d’azione, lo sci-fi è stato oggetto di critiche più che favorevoli da parte dei giornalisti che hanno sottolineato il valore della performance di Pitt e il tono intimo e delicato del racconto di un uomo alle prese con una complessa eredità paterna. «Gray è lontano dall’immagine del regista appassionato di temi e leggende spaziali ma, in questo suo primo progetto, ha affrontato sfide e ostacoli con grande professionalità, mettendo in scena un’epopea affascinante», ha scritto Owen Gleiberman di Variety, «c’è l’attenzione al dettaglio, il ritmo, il controllo e l’atmosfera ricorda molto l’opera di Kubrick».

Doctor Sleep, il grande rischio dei sequel

Come sequel di Shining, le aspettative su Mike Flanagan e il suo Doctor Sleep erano altissime. Sebbene l’horror, nella storia del cinema, sia uno dei generi più redditizi, stavolta non ha tenuto fede alla sua fama. L’opera, infatti, negli States, ha guadagnato poco più di 31 milioni di dollari. Forse a causa, a detta degli spettatori, della lentezza, della mancanza di suspense e del minutaggio eccessivo della storyline di Dan Torrance, storico personaggio nato dalla penna di Stephen King. Tuttavia, per Gleiberman, non è stato questo grande fallimento: «Non so ancora se Shining avesse davvero bisogno di un secondo atto ma Doctor Sleep ha una freschezza che gli consentirebbe di stare in piedi da solo. Sicuramente è troppo lungo e prende le mosse da It ma, a differenza di molti altri casi, eleva a un livello interessante il concetto di terrore contemplativo».

I 10 film che hanno floppato al box office secondo Variety
Ewan McGregor in una scena del film (Twitter)

Destroyer, se il talento di Nicole Kidman non basta

Destroyer, cupo thriller poliziesco di Karyn Kusama uscito nel 2018, ha regalato agli appassionati una Nicole Kidman da Oscar ma, in termini di incassi internazionali, meno di 5,5 milioni (quattro in più rispetto a quelli americani). La storia di un’ex agente della polizia assetata di vendetta nei confronti di una gang legata a un caso andato male anni prima non ha convinto più di tanto chi ha acquistato il biglietto ma ha fatto innamorare la critica che ha riempito pagine e speso inchiostro per innalzare il talento di Kidman. «È sempre stata camaleontica ma, in questo caso, non si limita a cambiare colore di capelli o il trucco», si legge su Variety, «sparisce completamente nella sua nuova pelle. Una donna dalla pelle dura e con la quale si fa quasi fatica a empatizzare».

Fight Club, mai fidarsi di una partenza deludente

Incredibile ma vero, a dispetto dei commenti collezionati sui giornali dagli addetti ai lavori, Fight Club, oggi uno dei lavori più popolari di David Fincher, nel 1999 è stato un grosso flop ai botteghini americani con profitti da 37 milioni di dollari e un budget di circa 60 milioni. Forse il film era fin troppo «incastrato nel suo tempo» per essere compreso a pieno, forse è uscito in un periodo in cui la censura della violenza su schermo, negli Stati Uniti, era particolarmente frequente perché mossa dall’esigenza sempre più impellente di tutelare i giovani ed evitare emulazioni. In ogni caso, nonostante l’ostilità iniziale, negli anni Fight Club è diventato un cult e la storia di Tyler Durden e del suo club di combattimento un evergreen carico di adrenalina e in grado di conquistare un target sempre più eterogeneo.

I 10 film che hanno floppato al box office secondo Variety
Brad Pitt nel ruolo di Tyler Durden (Twitter)

Mother!, troppo hype, poca qualità

Sono state poche le pellicole che, negli ultimi 10 anni, hanno ravvivato così tanto il dibattito come il thriller allegorico di Darren Aronofsky Mother!, tra i titoli più attesi del 2017. A poco o nulla è servito l’hype creato dalla partecipazione di Jennifer Lawrence come protagonista: le doti della star di Hunger Games e la fotografia non hanno aiutato ad andare oltre i 20 milioni di dollari negli Stati Uniti e la drammatica storia di una donna che finisce per scivolare in una trappola di traumi e paranoie, agli occhi dei profani e persino degli aficionados del genere, pare non avere troppa sostanza.

Steve Jobs, un biopic che non decolla

Un biopic su un mito come Steve Jobs, un regista e uno sceneggiatore da Oscar come Danny Boyle e Aaron Sorkin e due attori di livello come Michael Fassbender e Kate Winslet. Tutto avrebbe fatto pensare a un trionfo assicurato, eppure nel 2015 Steve Jobs, il biopic sul cofondatore della Apple, non è riuscito a brillare al box office (con incassi sottotono variabili dai 17 milioni al botteghino nazionale ai 34 a livello globale). L’unica consolazione per il regista è stata la reazione della critica e, soprattutto, la notizia della candidatura alla statuetta d’oro per i due protagonisti, perfettamente in linea con lo spirito dei personaggi di cui hanno indossato i panni.

I 10 film che hanno floppato al box office secondo Variety
Michael Fassbender nei panni di Steve Jobs (Twitter)