Chi è il figlio di Dmitri Medvedev, dalla passione per il vino a Russia Unita
Era sportivo, studioso, amante del buon vino. E alla mano per essere il figlio dell'allora presidente e primo ministro russo. Poi crescendo il sognatore Ilya si è trasformato (o è stato costretto a trasformarsi) in un esponente della nomenklatura. Chi è il figlio di Dmitri Medvedev.
Disponibile, amante dei vini. E piuttosto alla mano, almeno per gli standard dei rampolli della nomenklatura russa. Quella che conta, se si parla di Ilya Medvedev, 27 anni, unico figlio dell’ex presidente e primo ministro Dmitri che dal 2020 è vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione. Lo stesso che da quando è cominciata l’invasione dell’Ucraina lancia strali contro l’Europa.
Ilya Medvedev: dalla sitcom alla laurea alla MGIMO di Mosca
A differenza delle figlie di Vladimir Putin la cui privacy è blindata, il giovane Medvedev – come ha ricostruito una inchiesta di Meduza e Current Time – è addirittura apparso nella popolare sitcom russa Yeralash nel 2007 e nel 2008, proprio mentre il padre era al Cremlino. Un’incursione durata giusto il tempo di due episodi, poi la vita di Ilya è proseguita sui binari canonici. Il figlio di Medvedev si è infatti laureato con buoni voti alla MGIMO, l’Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali controllato dal ministero degli Esteri, e ha rilasciato un paio di interviste sui suoi sogni di mettersi in proprio. Niente riflettori, niente pettegolezzi o alzate di testa. Fino allo scorso giugno quando è entrato ufficialmente in Russia Unita, il partito di Putin. In altre parole, come sottolineano Meduza e Current Time, ha seguito il percorso del padre, trasformandosi da innovatore e sognatore a un fedelissimo del partito con una villa a Rublyovka, prestigiosa area residenziale nella periferia occidentale di Mosca.

Controlli e guardie del corpo: le bevute sotto scorta
Ora però emergono alcuni aneddoti sul suo passato. Si narra per esempio che nel 2016 pagò di “tasca propria” la band pop Silver di cui era grande fan perché si esibisse alla festa della MGIMO. Un cachet di quasi 25 mila euro. Offrire agli amici, secondo quanto raccontano i suoi amici ed ex compagni di studi, era tipico di Ilya che però non ostentava ricchezza e potere, anzi. Insomma Medvedev jr era «un classico rappresentante dell’intellighenzia di Mosca. Educato, pieno di tatto, bello, simpatico», ha raccontato un suo amico alle due testate. «Un ragazzo che ogni madre vorrebbe al fianco della propria figlia». Anche all’università preferiva frequentare chi non portava cognomi pesanti ed era entrato alla MGIMO solo per merito, senza spinte. Poi regolarmente portava gli amici nella dacia di famiglia stupendoli con domestici e cinema privato. Naturalmente ai corsi era accompagnato da due guardie del corpo, il che però non stupiva visto chi frequentava l’ateneo: figli di funzionari, politici e oligarchi. Gli unici problemi erano con cellulari e pc. Gli amici temendo di essere spiati erano soliti sigillare le telecamere, mentre una ragazza corteggiata da Ilya si vide oscurare i suoi profili social. Con Medvedev jr poi era praticamente impossibile girovagare a caso: ci si doveva attenere a un elenco di bar e ristoranti ‘collaudati’ in modo da permettere agli agenti di sicurezza di ispezionarli e approvarli in anticipo.
Lo sforzo di essere come tutti
Da studente Ilya amava il calcio – giocava nella squadra dell’università – e i vini (passione ereditata dal padre che si dice possegga alcuni vigneti in Toscana) e sognava di lavorare in qualche startup tech. Presentò anche un primo progetto: uno snowboard park estivo. Non se ne fece nulla. Secondo quanto ricordano i conoscenti, Medvedev jr. si sforzava di essere «come tutti gli altri». «Siamo stati con lui per due settimane all’addestramento militare», hanno raccontato alcune fonti a Meduza. «Ilya viveva con noi in caserma, camminava in formazione, marciava, cantava canzoni». E la politica? Ilya non pareva interessarsi all’argomento all’università anche se la sua posizione, sebbene filorussa, era più vicina a quella liberale di suo padre prima delle dimissioni dal Cremlino. Nessuna retorica filo governativa, raccontano gli amici, nessuna critica nei confronti dell’Occidente. «Se ci fossero più ragazzi come Ilya, capaci, giovani, ambiziosi», ha fatto notare un ex compagno di studi, «ci sarebbe un cambio di potere, tutto andrebbe meglio nel nostro Paese».

Quando Medvedev jr rubò la ragazza al suo miglior amico
Ilya aveva due amici inseparabili: Ivan Koptenko jr (figlio dell’ex vice del Soviet Supremo dell’URSS Ivan Koptenko) e Ilya Trufanov (figlio di un uomo d’affari della classe media). Dei tre era lui «il più brillante, il più spiritoso ed erudito». Trufanov dopo la laurea presso la MGIMO, ha proseguito la sua formazione presso la Queen Mary University di Londra e la Sorbona di Parigi. Ora è praticante avvocato alla Total ed è stato uno dei primi a firmare la lettera contro la guerra dei laureati MGIMO alla fine di febbraio 2022. Mentre era al liceo, Ilya Trufanov iniziò a frequentare la sua compagna di classe Yana Grigoryan. Nonostante l’età la loro relazione, dicono tre conoscenti di Trufanov, era molto seria. Però poco dopo la ragazza scelse l’altro Ilya: Medvedev. In altre parole il figlio dell’ex presidente rubò la fidanzata al suo migliore amico. Che non poteva fare altro che ingoiare il rospo: «Non puoi essere offeso dal figlio del primo ministro», ha commentato un comune amico. Vero è che Grigoryan e Medvedev stanno ancora insieme.
L’amicizia con l’oligarca Usmanov
Come detto, Ilya il sognatore e l’innovatore non sognava un posto sicuro nelle grandi aziende statali ma vedeva per lui un futuro da startupper nell’hi-tech. Lo dichiarò lui stesso in una intervista del 2016 al tabloid Moskovsky Komsomolets. In effetti subito dopo essersi laureato e iscritto a un master, Medvedev trovò lavoro presso la VKontakte LLC, ricevendo poco più di 100 mila rubli al mese (1.650 euro). Quattro anni dopo iniziò a lavorare alla Mail Ru LLC con uno stipendio di 226 mila rubli (3.700 euro). Entrambe queste società però fanno parte della VK di cui fino al 2021 il principale azionista era la holding USM del miliardario Alisher Usmanov. Sessantotto anni, Usmanov opera nei settori del minerale di ferro e dell’acciaio, dei media e di Internet e secondo l’Ue «è uno degli oligarchi preferiti di Vladimir Putin». «Ilya è entrato grazie a suo padre», ha ammesso una fonte. Eppure nessuno degli ex manager intervistati ha saputo chiarire la posizione che rivestiva. Molti dipendenti hanno detto di non averlo mai incontrato negli uffici. Nota invece è l’amicizia tra Medvedev jr e Konstantin Sidorkov, direttore dei progetti musicali. Un pezzo grosso che sfoggia foto con Putin e ha creato la pagina di VKontakte di Medvedev senior. L’amicizia con Usmanov è poi confermata anche da un altro dettaglio. Yana Grigoryan, la fidanzata di Medvevdev, dopo la laurea ha lavorato in un’azienda vicina alla galassia dell’oligarca: la Korclass LLC parte della ICS Holding di proprietà del partner commerciale di Usmanov, Anton Cherepennikov. Del resto Usmanov è vicino alla famiglia Medvedev, come svelato anche nelle inchieste di Alexei Navalny.

L’ingresso in Russia Unita
Ilya, come detto, condivide con il padre la passione per il vino. Lavorerebbero insieme allo sviluppo di una attività vinicola nel territorio di Krasnodar, ha ricordato un conoscente del 27enne. Azienda che Medvedev possiede attraverso il fondo del suo compagno di classe alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Leningrado, Ilya Eliseev. Ma il vino non è l’unica passione che i due condividono: alla fine di giugno 2022 Ilya Medvedev, che non aveva mai dimostrato ambizioni politiche, è diventato membro di Russia Unita. La solenne consegna della tessera del partito è avvenuta due settimane dopo che sui canali Telegram e sui media ucraini era circolata la notizia che al figlio del vice capo del Consiglio di sicurezza era stato revocato il visto Usa. Nessuna conferma ufficiale, se non la rabbia di Medvedev che sui social aveva attaccato l’Occidente colpevole di punire illegalmente i familiari dei politici russi con modi simili a quelli della mafia. Per molti però sia l’iscrizione a Russia Unita che la sfuriata del padre non erano altro che un modo per zittire pericolosi pettegolezzi: il vicepresidente del Consiglio di sicurezza doveva «dimostrare che sia lui sia il figlio servono fedelmente la Patria e il regime». Dopo quello show però dell’attività politica di Ilya si sono perse le tracce.