Amadeus, alla terza conduzione del Festival di Sanremo, “scagiona” Achille Lauro all’indomani del suo contestato battesimo sul palco dell’Ariston: «Rispetto il parere del vescovo, anche io sono molto credente, ma da cattolico non sono stato affatto turbato», ha detto il presentatore, in riferimento alle parole di condanna espresse da monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia e Sanremo. «Non credo che abbia voluto mancare di rispetto. Un artista deve agire liberamente, sennò i giovani si allontanano, non solo da Sanremo ma anche dalla Chiesa».

Achille Lauro, l’attacco del vescovo
Al vescovo Antonio Suetta non è andata giù «la penosa esibizione del primo cantante», Achille Lauro appunto, «che ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante». Il gesto del cantante, secondo il prelato, «ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso». Già lo scorso anno il vescovo, che ha invitato gli italiani «offesi a domicilio» a non pagare più il canone Rai, aveva criticato Lauro per la sua canzone.

Achille Lauro, la difesa del direttore di Rai 1
«Da parte nostra, non c’è nessuna volontà di veicolare ideologie o trasgressioni: non sta né in cielo né in terra», ha dichiarato Stefano Coletta, direttore di Rai 1. «Accogliamo con dispiacere il fatto che la Chiesa lo legga come un affronto al sacramento del battesimo, ma per Achille Lauro il gesto andava nella direzione di una rinascita; forse il suo “linguaggio” si presta a interpretazioni che però non credo siano quelle giuste». Come si può capire da diversi post pubblicati sui social da Achille Lauro, l’auto-battesimo inscenato all’Ariston è un omaggio alla madre, in occasione del 61esimo compleanno, e anche un’occasione per segnare un nuovo inizio artistico. Achille Lauro è alla quarta partecipazione consecutiva a Sanremo, di cui tre come partecipante e una nei panni di superospite.