L’Orso d’oro della 73esima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino è andato a Sur l’Adamant, documentario sul disagio mentale del regista francese Nicolas Philibert.
«Ho cercato di convertire l’immagine di persone che spesso vengono discriminate e stigmatizzate», ha detto visibilmente emozionato dopo aver ricevuto il premio. « Anche se non possiamo identificarci in loro, possiamo trovare una comune umanità, il sentimento di far parte dello stesso mondo. Come sapete le persone più folli non sono quelle che pensiamo lo siano».

I riconoscimenti per Disco Boy di Giacomo Abbruzzese
Due riconoscimenti per il regista italiano Giacomo Abbruzzese. La sua opera prima Disco Boy ha infatti ricevuto l’Orso d’Argento per il Miglior contributo artistico, in particolare per la fotografia di Hélène Louvart. Al regista, che ha speso gli ultimi dieci spesi lavorando proprio a questa pellicola, è stato inoltre assegnato nei giorni scorsi anche il Premio Kinéo e GCHR per i diritti umani, attribuito per la prima volta a un autore italiano. Disco Boy, film che parla di guerra uscendo dai canoni del genere per affrontare sensazioni e traumi che permangono nell’inconscio, è una coproduzione Francia/Italia/Belgio: arriverà nelle sale il 9 marzo.

Berlinale, gli altri premi della 73 esima edizione
L’Orso d’argento alla migliore interpretazione è andato alla piccola Sofia Otero per 20.000 species de abejas della regista basca Estibaliz Urresola Solaguren. L’Orso d’argento per il miglior regista è stato assegnato al francese Philippe Garrel per il film Le grand chariot. L’Orso d’argento gran premio della giuria è andato a Roter Himmel del regista tedesco Christian Petzold. A vincere l’Orso d’oro per il miglior cortometraggio è stato Les Chenilles delle registe Michelle e Noel Kersewany, mentre il premio documentario della Berlinale è andato a El Eco della messicana Tatiana Huezo.