Lunedì è anagramma di nude lì, ed è vero siam nude, lì di fronte al lunedì. Quand’ero piccola e in tv nominavano Piazza Fontana, io non capivo perché mostrassero sempre un buco tra un piano e l’altro e s’era all’interno e in bianco e nero e mica in una piazza coi giochi d’acqua e il sole. Chiamami col mio nome. Se questa è una mela la chiami mela. Se questo è un libro lo chiami libro. Se questa è una strage fascista la chiami strage fascista. A Milano non ci son stata con Bonetti. La città migliore è quella non ruffiana che ti rivede e manco un complimento: non mi sei mancata per nulla, dice, sei sempre stata qui. Siam solidi ignoti.
Andò via 25 anni fa, avendo fatto tutto: è stato prete, impotente, partigiano, omosessuale, giovane quando era già vecchio e vecchio che era giovanissimo. La bellezza di Mastroianni, a parer mio, stava nella sua inconsapevole bellezza e nella sua sconveniente sincerità. Gli uomini son convinti che a noi piacciano certi uomini e noi siam convinte che agli uomini piacciano certe donne. Moriremo disinformati. La tristezza mi mette le feste. Giù con la vita. Ecco il palindromo: “Mai dire mai. Siam e ridiam!”. Uscire, stare insieme, fa bene alla salute. Carenza di vita mina “ci”. «In quale periodo storico avresti voluto vivere?». «Quando in tv l’unico allarmismo in campo sanitario lo faceva Luciano Onder disquisendo di ragadi».