Non poteva che vertere sull’Ucraina il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante le celebrazioni a Roma per la Festa della Repubblica. La manifestazione per il 76esimo anniversario, che si festeggia nella giornata del 2 giugno, ha visto sfilare nuovamente la parata militare dopo due anni di assenza a causa della pandemia da Covid. Dopo l’alzabandiera all’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto, il volo delle Frecce Tricolori e il ritorno della parata e dei reparti schierati. Assenti gli ambasciatori di Russia e Bielorussia, come successo a Bruxelles un mese fa. Mattarella ha consegnato l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana al Maestro Myung-Whun Chung, che dirige il concerto eseguito al Palazzo del Quirinale dall’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia.

Il discorso di Mattarella
Grande attesa per il discorso del Presidente Mattarella, che era stato rivelato nelle scorse ore. Inevitabili i riferimenti all’invasione russa. «Oggi», ha dichiarato, «l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata: l’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa, pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica. Trovarsi, nel continente europeo, nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità; e la Repubblica italiana è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina. Non è un conflitto con effetti soltanto nel teatro bellico. Le conseguenze della guerra riguardano tutti».
