Ferrero ferma l’attività in Belgio dopo i casi sospetti di salmonella
Dopo la notizia diffusa 4 giorni fa di possibili correlazioni tra la malattia e il cioccolato in Inghilterra e Irlanda, l'azienda ha prima ritirato anche i Schoko-Bons. Oggi l'indiscrezione riguardante lo stop dell'attività ad Arlon, in Belgio.
La Ferrero continua a fare i conti con i sospetti casi di salmonella. La vicenda legata al ritiro dal mercato in Inghilterra e Irlanda degli ovetti Kinder, per la possibile correlazione di questi ultimi a 63 casi riscontrati di malattia nei bambini, tiene banco all’interno del colosso dolciario di Alba. In quattro giorni la multinazionale italiana ha dovuto provvedere allo stop delle vendite nei due Paesi del Regno Unito, in cui sono stati ritirati centinaia di lotti provenienti dal Belgio. Poi, in Italia, ha fermato e richiamato migliaia di confezioni di Kinder Schoko-Bons. Oggi la notizia dello stop dell’attività dello stabilimento di Arlon.

Il caso salmonella: dagli ovetti allo stop delle attività in Belgio
Ferrero ha parlato più volte di misure precauzionali e anche in questo caso sembra che la sospensione dell’attività della fabbrica di Arlon, in Belgio, arrivi per lo stesso motivo. Il colosso dolciario ha fermato lo stabilimento e ora sono scattate indagini interne per capire quale sia stato, se c’è, il problema del cioccolato più amato dai bambini. Ciò che si sa per certo è che i casi di salmonella correlati agli ovetti, tra Inghilterra e Irlanda, è salito a oltre 105. Lo stesso prodotto in Italia è ancora acquistabile, perché prodotto in altri stabilimenti, mentre nei giorni scorsi sono stati ritirati alcuni lotti di Kinder Schoko-Bons. Introvabili i bonbon di cioccolato al latte, prodotti esclusivamente in Belgio.
Il comunicato della Ferrero
L’ultima comunicazione ufficiale sul sito italiano della Ferrero risale al 5 aprile. La multinazionale parla di «richiamo precauzionale e volontario» di alcuni lotti provenienti da Arlon, riferendosi agli ovetti Kinder, celebri per le loro piccole sorprese. Poi continua, spiegando di aver «deciso di predisporre, anche in Italia, in accordo con le autorità sanitarie nazionali, un richiamo precauzionale di specifici lotti di produzione di Kinder Schoko-Bons, provenienti dallo stesso stabilimento». All’interno della nota anche alcune rassicurazioni. «Ferrero intende, inoltre, rassicurare di non aver ricevuto negli ultimi 6 mesi in Italia contatti di consumatori o reclami per indisposizione a seguito di consumo di prodotti Kinder. Ferrero rassicura inoltre che, ad oggi, nessun prodotto analizzato sui mercati coinvolti dal richiamo è risultato contaminato da salmonella».
