Per ora si tratta solo di un’indiscrezione, riportata dal Corriere della Sera, ma è clamorosa. Dopo 13 anni di assenza, Jean Todt sarebbe in procinto di tornare alla Ferrari, scuderia che come team principal e ad tra il 1993 e il 2009 ha condotto alla vittoria di 14 titoli mondiali (6 piloti e 8 costruttori). Tra pochi giorni, il 17 dicembre, scade infatti il suo mandato come presidente FIA e ci sarebbero stati già dei colloqui con John Elkann. Todt potrebbe rivestire il ruolo di “superconsulente”, figura che ricalcherebbe quella che è stata Niki Lauda in Mercedes.

Jean Todt, i primi contatti con Elkann alla 24 Ore di Le Mans
Dopo gli anni dei trionfi firmati soprattutto Michael Schumacher, senza dimenticare Kimi Raikkonen, Jean Todt tornerebbe a Maranello nel 2022 per dare una mano a Mattia Binotto per le questioni politico-sportive. L’idea, spiega il Corriere della Sera, è che Todt possa incrementare il peso politico-sportivo della Scuderia Ferrari, alleggerendo l’impegno dello stesso direttore sportivo e, di conseguenza, anche del presidente Elkann. Con cui ha intensificato i rapporti negli ultimi mesi, dopo un primo contatto avvenuto durante la 24 Ore di Le Mans dello scorso agosto.

Jean Todt, suo figlio Nicolas è il manager di Leclerc
Come sottolinea il Corriere, il quasi 76enne Todt (è nato il 24 febbraio 1946) potrebbe decidere di chiudere la sua lunga carriera nel motosport in quella che considera ancora la sua vera casa, la Ferrari, dove tra l’altro opera come manager di Charles Leclerc suo figlio Nicolas. Un altro fattore da considerare è l’amicizia con Stefano Domenicali, che è stato suo successore come team principal Ferrari e che oggi è a capo di F1. Quel che è certo, è che a giorni Todt dirà addio all’incarico di numero uno FIA. Sono due i candidati alla successione ed entrambi ricoprono al momento la carica di vicepresidente: il britannico Graham Stoker, più vicino a Todt, e l’emiratino Mohammed Ben Sulayem, ideatore del rally raid Abu Dhabi Desert Challenge, dato in vantaggio. Potrebbe essere il primo non europeo alla guida della Federazione Internazionale dell’Automobile.