Fuori dal podio, con il primo pilota ritirato e con una distanza che appare già difficile da colmare coi rivali della Red Bull. La Ferrari si scopre fragile già al primo GP della stagione e ora, dopo il ko al motore di Charles Leclerc e il quarto posto di Carlos Sainz, a farne le spese è David Sanchez. Dopo dieci anni al cavallino, l’head of vehicle concept, cioè il responsabile del settore aerodinamico, ha rassegnato le proprie dimissioni. Sua la firma sulla F1-75, la vettura dello scorso anno, e sulla SF-23, quella attuale, in qualità di Chief engineer che ha seguito progettazione e sviluppo.

Scelta ragionata o gli effetti del Gp?
Tanti fan del cavallino si chiedono se l’addio di Sanchez fosse già programmato o se sia uno dei primi effetti generati dal caos del Gran Premio del Bahrain. Gli addetti ai lavori propendono per la prima opzione, anche per la vicinanza dell’ormai ex responsabile del settore aerodinamico a Mattia Binotto, team principal della Ferrari fino a fine 2022. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Motorsport.com, Sanchez sarebbe già vicino a una squadra inglese.
Lo shock Ferrari dopo il Bahrein
Intanto la Ferrari deve fare i conti con il fallimento nel primo Gran Premio dell’anno. La SF-23 sembra già in difficoltà e non soltanto per il ko al motore sulla vettura di Leclerc, ma anche nella gestione delle gomme. Il pilota Ferrari, inoltre, è stato chiaro: «Non eravamo veloci, non avevamo il passo gara. Dobbiamo fare passi avanti da questo punto di vista. La Red Bull? È di un’altra categoria. Loro hanno trovato qualcosa, non è possibile che in qualifica siamo lì con loro, mentre in gara ci danno anche un secondo al giro. Non si è mai visto. Dobbiamo lavorare e trovare qualcosa, altrimenti così per noi è dura». E ha parlato di un vero «shock» anche il nuovo team principal, Fred Vasseur: «Con Charles potevamo arrivare terzi ma ha avuto un problema di affidabilità e lo dobbiamo sistemare. Non ce lo aspettavamo. Dobbiamo capire cosa è successo prima di trarre conclusioni. Sì, è un po’ uno shock».
