Aerei e fenicotteri non vanno d’accordo. Secondo quanto riportato dal Guardian, l’ampliamento dell’aeroporto di Barcellona starebbe seriamente minacciando la zona del delta del fiume Llobregat. Tra le aree umide più importanti del Mediterraneo occidentale, è la casa di varie specie animali e vegetali, tra cui i fenicotteri bianchi.
A Barcellona il sesto aeroporto più trafficato d’Europa
L’aeroporto di Barcellona è il sesto più trafficato d’Europa. Il flusso di passeggeri è aumentato notevolmente dopo le Olimpiadi del 1992, prima delle quali lo scalo era stato oggetto di un importante restyling. Altri interventi vennero effettuati nel 2009, anno in cui è stato costruito un nuovo terminal. La società spagnola Aena, Aeropuertos Españoles y Navegación Aérea, che si occupa dei lavori inerenti gli scali aeroportuali, sta spingendo per un’ulteriore espansione. Il progetto di 1,7 miliardi di euro, entrerebbe in conflitto, però, con l’ambiente circostante.
Flights v flamingos: can Barcelona wildlife reserve survive airport expansion? https://t.co/o2Nv30bmnZ #Spain
— Dan Moshenberg (@danwibg) May 29, 2021
I viaggi, a seguito delle restrizioni da Covid, sono ancora limitati, ma già prima della pandemia si potevano contare 90 voli all’ora e l’obiettivo è crescere ancora. «L’aeroporto deve diventare un hub internazionale», sostengono gli investitori. «Non possiamo perdere questa l’opportunità». In favore del progetto è stato stilato un manifesto firmato da oltre 200 associazioni legate al settore economico, in cui si afferma come esso contribuisca per il 7 per cento all’intero Pil catalano.
Il delta del fiume Llobregat, un’oasi da 14 ecosistemi
Il delta copre un’area di 920 ettari e contiene ben 14 ecosistemi distinti, dalla costa a paludi e lagune, passando per foreste di pini e terreni agricoli. Oltre a ospitare una colonia di tartarughe e 350 specie di uccelli, ci sono più di 1.000 varietà di piante, tra cui ventidue diverse di orchidee.
Sul tema è intervenuta anche la Commissione europea che, in una lettera indirizzata ai governi spagnolo e catalano, accusa le istituzioni di mancato controllo e protezione delle aree: «I fragili ecosistemi del Delta del Llobregat», si legge, «ospitano una biodiversità eccezionale e svolgono un ruolo cruciale nelle rotte migratorie di molte specie di uccelli. Ad oggi, non sono stati adottati piani adeguati per la protezione della zona».
Delta a rischio, allarme vecchio dieci anni
Un allarme, come riporta anche El País, già lanciato quasi dieci anni fa. Nel 2012, ad alzare la voce era stata Depana, un’associazione ambientalista catalana, il cui vicepresidente José García è cresciuto nel delta e ha assistito alla lenta contaminazione dell’area. «Negli anni Settanta questo era come il giardino di casa mia», ha ricordato al quotidiano spagnolo. «Sono testimone diretto del degrado».
Il consiglio comunale di Barcellona, che non ha, tuttavia, giurisdizione sull’aeroporto, ha respinto il piano, supportando così le società ambientaliste, di cui si è fatta portavoce Cristina Sanchez, delegata catalana della Società ornitologica spagnola. «Gli interessi di Aena prevalgono su quelli dei governi, che cedono sempre alle richieste», ha dichiarato al Guardian l’attivista. «Questa lettera della Commissione europea può cambiare tutto».
Opere incompiute, un problema anche spagnolo
Il rischio è di veder nascere l’ennesima opera faraonica, poi inutilizzata. Come sottolinea lo stesso Guardian, prima del 2008, le istituzioni del Paese avevano, infatti, realizzato aeroporti, centri culturali, collegamenti ferroviari ad alta velocità e uno studio cinematografico all’avanguardia. Nessuno ha mai funzionato davvero.