Fedor Dostoevskij frasi celebri: libri, pensiero e opere dello scrittore e filosofo russo
Qual è il pensiero di Fedor Dostoevskij? Quali sono i libri che ha scritto il noto pensatore russo? Ecco le sue frasi più belle e celebri.
Fedor Mikhailovic Dostoevskij (11 novembre 1821, Mosca – 9 febbraio 1881, San Pietroburgo) è stato uno scrittore e filosofo russo di enorme rilievo. Secondo di sette figli e di salute sempre cagionevole, ha sofferto per tutta la vita di attacchi epilettici e ha scampato la pena di morte mediante fucilazione per ordine dell’imperatore Nicola I. In eredità al mondo ha lasciato numerosi romanzi che egli ha redatto prendendo spunto dalle esperienze della sua vita. Dai lavori forzati in Siberia alla vita da soldato. Ecco le frasi celebri dello scrittore, il suo pensiero e i libri che ha pubblicato.

Fedor Dostoevskij frasi celebri
Dal libro: I FRATELLI KARAMAZOV
“Colui che mente a se stesso e dà ascolto alla propria menzogna arriva al punto di non saper distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé e, quindi, perde il rispetto per se stesso e per gli altri.”
Dal libro: DELITTO E CASTIGO
“A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.”
“Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte.”
Dal libro: I FRATELLI KARAMAZOV
“Il segreto dell’esistenza umana non è vivere per vivere, ma avere qualcosa per cui vivere.”
Dal libro: DELITTO E CASTIGO
“La sofferenza e il dolore sono sempre doverosi per una coscienza vasta e per un cuore profondo.”
Dal libro: DELITTO E CASTIGO
“Bisogna pure che ogni uomo abbia la possibilità di andar da qualcuno! Vengono certi momenti in cui occorre assolutamente andar da qualcuno!”
Dal libro: L’IDIOTA
“Oggi c’è più ricchezza ma meno forza; nessuna idea sa unire i cuori: tutto è rilasciato, rammollito, sfatto. Tutti noi, tutti noi siamo sfatti!”
Dal libro: I DEMONI
“L’uomo è infelice perché non sa di essere felice. Soltanto per questo. Questo è tutto, tutto! Chi lo comprende sarà subito felice, immediatamente, nello stesso istante.”
Dal libro: I FRATELLI KARAMAZOV
“Un socialista cristiano è assai più temibile di un socialista ateo!”
“La razza umana non ha riconosciuto il suo profeta, e l’ha ucciso, ma ama i suoi martiri.”
Il libri dello scrittore russo
Ecco i romanzi scritti da Fedor Dostoevskij:
- Povera gente, 1846.
- Il sosia, 1846.
- Netočka Nezvanova, incompiuto, 1849.
- Il villaggio di Stepančikovo e i suoi abitanti, 1858.
- Memorie dalla casa dei morti, 1861.
- Umiliati e offesi, 1861.
- Memorie dal sottosuolo, 1864.
- Il giocatore, 1866.
- Delitto e castigo, 1866.
- L’idiota, 1869.
- L’eterno marito, 1870.
- I demoni, 1871.
- L’adolescente, 1875.
- I fratelli Karamazov, 1878-1880.

Il pensiero del filosofo
Il pensiero di Fedor Dostoevskij fa innanzitutto riferimento a un preciso tipo di religiosità, ovvero il messianismo russo. Secondo tale prospettiva, adottata dallo stesso scrittore, il popolo russo rappresenta l’unico, vero custode del cristianesimo. Questo si oppone al cattolicesimo romano, considerato traviamento del messaggio di Cristo, sul quale ha fondato la propria chiesa e il proprio stato. Ma anche al protestantesimo, all’ebraismo e all’islamismo, confessioni contro le quali lo scrittore si scaglia con veemenza. Per Dostoevskij inoltre scindere principio nazionale e fede non è possibile, si tratta di concetti indissolubilmente legati e chi nega l’uno nega automaticamente l’altro
Ed è per questo che Dostoevskij nutre una fiducia incondizionata nel proprio popolo. È certo che i suoi connazionali sono portatori dell’autentico e puro messaggio cristiano, capaci sempre di distinguere tra bene e male. Ciò lo conduce a battersi con convinzione per l’assoluta libertà di stampa.