Che sia, come probabile, un’abile mossa di marketing o un progetto politico vero e proprio, la registrazione del dominio Fedezelezioni2023.it da parte della ZDF, società che fa capo a Federico Lucia, ha animato il dibattito social e non solo. Vero, ci sono da promuovere un nuovo disco e la serie televisiva The Ferragnez in uscita a dicembre su Amazon Prime Video, di cui Fedez è Social Brand Ambassador, ma nel Paese dove lo stupore è un lusso, è pure plausibile che un rapper milionario, sposato con l’influencer più potente del Pianeta, decida che è arrivato il momento di fare sul serio e dire la sua non più dalle stories su Instagram o in qualche trasmissione con polemica ma nel Palazzo.
Il potenziale elettorato dei Ferragnez
Del resto i Ferragnez, creatura mitologica, possono contare su quasi 37 milioni di follower (24 lei, 12 e mezzo lui). Vero i like si pesano e non si contano, però in un periodo dove la politica è show e lo show fa politica tutto fa brodo. E Fedez di politica negli ultimi tempi ne ha masticata: si è battuto per il Ddl Zan, ha colpito duro contro la Lega, Salvini e Renzi e ha promosso il referendum sull’eutanasia dei Radicali. Un impegno che ha dato i suoi frutti. Secondo un recente sondaggio di Swg, infatti, il 17 per cento del campione accoglierebbe positivamente una sua discesa dal palco, con un potenziale 5 per cento di base e soprattutto una capacità di attrazione che tocca il 27 per cento tra i più giovani, la cosiddetta Generazione Z, quella che arriva ai 25 anni di età, l’unicorno della politica.
La fase grillina di Fedez
Ma che politico sarebbe Fedez? Social populista, verrebbe da dire. Del resto nel 2014 fu attratto dal M5s di cui compose l’inno Non sono partito: «Caro Napolitano, te lo dico con il cuore, o vai a testimoniare oppure passi il testimone». La fascinazione durò per qualche tempo. Nel gennaio 2015 era tra i vip della Notte dell’Onestà di Piazza del Popolo con Alessandro Di Battista, Beppe Grillo, e il pantheon grillino del tempo: Piercamillo Davigo, Sabina Guzzanti, Dario Fo, Jacopo Fo, Salvatore Borsellino, Ferdinando Imposimato, Enrico Montesano (ora paladino no vax), Andrea Sartoretti, Claudio Santamaria e Claudio Gioè. Ora che quel M5s non esiste più, il suo posto (Dibba permettendo) potrebbe occuparlo proprio Fedez. Così a Tag43 abbiamo fatto un gioco: chi chiamerebbe il rapper nel suo governo? Qualche politico di professione serve, ovvio. Ma chi?
I ministri del fantagoverno Fedez
Zan alla Transizione, Cappato agli Interni e Civati agli Esteri
Sicuramente Alessandro Zan, relatore dell’omonimo Ddl e attivista Lgbt. A lui potrebbe andare il ministero della Transizione. Ecologica, digitale e/o altro. Insomma totale libertà. Agli Interni è semplice: Marco Cappato, mentre agli Esteri Pippo Civati che saggiamente si è già posizionato. Alla notizia della registrazione del dominio, ha commentato: «Non ci vedo proprio nulla di male». Sicuramente con lui alla Farnesina, casi come quello di Zaki diventerebbero una priorità.
Non ci vedo proprio nulla di male. https://t.co/gx1aYFcMd3
— Giuseppe Civati (@civati) November 10, 2021
Chiara Ferragni, la First Lady allo Sviluppo economico
Il ministero dello Sviluppo economico va di diritto alla First Lady Chiara Ferragni che si è guadagnata il titolo sul campo: non solo è una imprenditrice di successo, ma ogni volta che entra in un cda di un’azienda il titolo vola. Se non è sviluppo questo.
Orietta Berti ai Trasporti e Achille Lauro alla Cultura
Alle Infrastutture e Trasporti Orietta Berti forte della sua filosofia: «Finché la barca va, lasciala andare». Ma anche perché sa bene che tra concessioni, rifacimenti, appalti e controlli: «Hai risolto un bel problema e va bene così. Ma poi me ne restano mille». Restando in tema, Achille Lauro merita un posto alla Cultura, se non altro per le sue citazioni dotte e tradotte in costume.
Pari Opportunità a Francesca Michielin
L’amica Francesca Michielin di diritto alle Pari Opportunità. La cantante che si è esibita con Fedez a Sanremo 2021, ha riaperto il dibattito sulla tampon tax recentemente passata dal 22 al 10 per cento: ancora troppo alta. Perché avere il ciclo non sia mai più un lusso.
E anche oggi, come ogni mese, ho speso i miei 15 euro di assorbenti (3 pacchi di media mi servono). Del resto, avere il ciclo è un lusso, è uno sfizio, come voler bere spumante, andare in vacanza, comprarsi le sigarette o un nuovo smartphone, no?
— Francesca Michielin (@francescacheeks) November 7, 2021
Alla Giustizia la giudice Maionchi e Luis Sal come Segretario alla presidenza
Alla Giustizia chi meglio della giudice per antonomasia Mara Maionchi? Posto nel fantagoverno Fedez anche per uno dei vincitori morali di Lol, Frank Matano, addetto alla Comunicazione, e quello reale Ciro Priello dei The Jackal: il ministero per il Sud non glielo leva nessuno. Infine occorre trovare il Gianni Letta di Fedez. Ed ecco Luis Sal, lo youtuber con cui Lucia ha partecipato a Celebrity Hunted sempre su Amazon Prime Video. Al quale, come sottolineano fonti attendibili, è legato da una solida amicizia. Le altre caselle si riempiranno col tempo, magari aprendo un concorso sulla piattaforma Twitch come fece quando decise di regalare 5 mila euro a cinque categorie di lavoratori scelte dai fan e portò le buste ai destinatari sconosciuti a bordo della sua Lamborghini.
Si aspetta la fanta-opposizione di J-Ax e Rovazzi
La squadra è quasi completa. Ora si aspettano le mosse, pardon il dissing, della fanta-opposizione guidata da J-Ax e da Rovazzi. Nulla di più pericoloso di un ex amico.