Fca condannata, Tavares paga

Redazione
18/08/2021

La società dovrà sborsare 30 milioni di dollari per aver distribuito 3,5 milioni di tangenti alla Uaw tra il 2009 e il 2016.

Fca condannata, Tavares paga

Fca, ora parte di Stellantis, è stata condannata a pagare negli Stati Uniti una multa da 30 milioni di dollari per aver “distribuito” 3,5 milioni di tangenti ai leader della United Auto Workers, la Uaw. Lo riporta il sito ClubAlfa. Lo scorso marzo il responsabile degli Affari legali di Fca Us, Chris Pardi, aveva gettato la maschera dichiarando al tribunale che la società era colpevole di aver cospirato, violando il National Labor Relations Act e ammettendo di aver incanalato più di 3,5 milioni di dollari in pagamenti illegali ad alti esponenti della Uaw, tra il 2009 e il 2016. La multa, che Fca dovrà pagare entro 30 giorni, fa parte dell’accordo stretto dalla società con le autorità federali che comprende anche la nomina di un commissario indipendente che per tre anni vigilerà sul rispetto delle leggi sul lavoro e supervisionerà sullo scioglimento di un centro di formazione gestito in modo congiunto dalla Uaw e da Fca.

Il pagamento di mutui banchetti e feste per i dirigenti del sindacato Uaw

La sentenza di martedì 17 agosto arriva alla fine di un’indagine federale durata anni sulla corruzione del sindacato che ha portato a 15 condanne, tra cui tre ex dirigenti Fca. Leader della Uaw e manager della casa automobilistica non solo hanno violato le leggi sul lavoro, ma sono accusati di aver sottratto fondi del sindacato e percepito tangenti. Il modus operandi includeva, per esempio, il pagamento di un mutuo da 262 mila dollari dell’ex vicepresidente generale della Uaw, General Holiefield, morto nel 2015, il pagamento di 25 mila dollari per una festa per un altro capo del sindacato e di un banchetto da 30 mila dollari sempre per funzionari della Uaw a Palm Springs. In questo modo, secondo l’accusa, Fca si sarebbe garantita vantaggi e concessioni in sede di trattativa contrattuale. «Siamo lieti che Fiat Chrysler abbia accettato di assumersi la responsabilità della sua condotta e abbia assicurato di impegnarsi per cambiare», ha commentato Erin Shaw dell’ufficio del Procuratore. Va però sottolineato, ha aggiunto, «che non si è davanti a un furto comune o compiuto da un semplice dipendente di Fca. È chiaro che in passato ci fosse un problema con la cultura di questa azienda».