Fast and Furious come il cinema

Redazione
25/06/2021

Esce oggi in America il nono episodio della saga, dalle corse clandestine agli intrighi familiari e le navicelle spaziali: com'è cambiata nel tempo la pellicola e, con lei, il cinema americano.

Fast and Furious come il cinema

«Vivo la mia vita un quarto di miglio alla volta». È l’espressione più famosa di Fast and Furious, autore, 20 anni fa, Dominic Toretto. Due decenni esatti sono passati dall’uscita nelle sale americane della pellicola, che torna al cinema con un nuovo, adrenalinico episodio. Il film che arriverà in Italia il prossimo 18 agosto, sbarca oggi, 25 giugno, invece nelle sale statunitensi riportando sullo schermo le corse clandestine e le imprese della gang di rapinatori guidata da Vin Diesel. Con lui si rivedono Michelle Rodriguez e Charlize Theron. Completa il cast, la star del wrestling, John Cena.

 

La nascita di Fast and Furious

Come riporta la Bbc. L’idea nacque dalla lettura da parte del regista Rob Cohen di un articolo del 1998 sulla rivista statunitense Vibe. Nel testo si descriveva un circuito automobilistico clandestino a New York. Da lì, prende vita il personaggio di Brian O’Conner, agente infiltrato di Los Angeles interpretato dal Paul Walker, morto in un incidente stradale nel 2013. O’Conner, nel film, si innamora dello stile di vita di una banda di piloti guidati da Dominic Toretto (Vin Diesel), mentre indaga su di lui per una serie di furti di camion. «Origini modeste», le definisce la Bbc, che rifletterebbero, naturalmente con le dovute proporzioni, lo stile del cinema di Hollywood dell’epoca.

Gli Studios cinematografici, allora, puntavano molto su film d’azione a medio budget, focalizzati su scene realistiche e tangibili invece che su effetti visivi ai limiti della fisica. Inoltre, i film non erano concepiti per quella che oggi viene definita «costruzione di un universo narrativo», ossia l’idea di trarre da una storia eventuali sequel e crossover. Sulla stessa lunghezza d’onda, si calano i due episodi successivi del film (2 Fast 2 Furious e The Fast and the Furious: Tokyo Drift), che si concentravano esclusivamente sul tema delle corse clandestine. Giganteschi spoiler posteriori e bombole di Nos erano erano ovunque e accendevano la fantasia degli spettatori, impegnati a studiare più le auto che i personaggi.

Iron Man, così cambia il cinema americano

Il vero cambiamento di Fast and Furious è arrivato alla fine del primo decennio degli Anni 2000. L’uscita nel 2008 di film con trame complesse come Iron Man, sottolinea ancora la Bbc, primo lungometraggio dell’Universo Marvel Studios, ha trasformato il modo di concepire il cinema americano, sempre più fondato sull’intreccio dei personaggi e gli effetti speciali. Anche la saga di Fast and Furious, così, si è adattata, cercando di restare al passo con il gusto del pubblico e di competere con le pellicole concorrenti. Dal quarto capitolo in poi le auto sono diventate più un contorno che il perno centrale della storia. Toretto e compagni hanno sempre a disposizione bolidi da 300 km/h, ma le loro avventure si sviluppano intorno a vendette personali, lotte con terroristi e guerre nucleari, in cui si inseriscono lontani parenti, vecchie dispute mai sanate e intrighi di famiglia.

Come sarà il nono episodio di Fast and Furious

Ora, con il nono episodio, la saga sembra voler puntare ancor di più sulla spettacolarità scenica, includendo navicelle spaziali e macchine volanti. E c’è persino chi ha pensato di creare un crossover con Jurassic World. È il prezzo da pagare per stare al passo coi tempi, con buona pace degli amanti del Nos.