Cavallette fritte, coleotteri lessi e locuste all’aglio. Tra i cibi del futuro a impatto zero che più stanno conquistando chef e buongustai, gli insetti occupano un posto d’onore. E, mentre in Italia il novel food fatica a farsi strada, nel resto d’Europa le startup lo inseriscono tra gli investimenti potenzialmente più fruttuosi. È il caso di Origen Farms, azienda spagnola che ha deciso di lanciare sul mercato tortillas e snack a base di grilli. Nata due anni fa dall’idea di tre amici d’infanzia, Origen Farms è una delle imprese che più stanno puntando sull’idea di utilizzare gli insetti nella nostra alimentazione, senza limitarli alla sola preparazione di cibo per animali. Puntando soltanto su una specie, la startup produce ogni anno più di tre tonnellate di grilli, trasformandone l’80% in una farina ricca di proteine utilizzabile per pasta, cracker e snack. La stessa che hanno intenzione di impiegare nel lancio di una linea di tortillas e totopos (chips condite con sesamo e salsa al peperoncino), stuzzichini secchi da viaggio e, in minima parte, mangime. Prodotti che dovrebbero arrivare sul mercato a partire da luglio.
Farina di grilli: un business sostenibile e redditizio
«Volevamo avviare un business green ma redditizio», ha spiegato Andrés García De Lis, uno dei soci, al Guardian. «Abbiamo passato in rassegna varie idee, dalla spirulina ad altre specie di insetti ma, alla fine, abbiamo puntato tutto sui grilli. È un settore giovane, potenzialmente molto remunerativo». Il modello individuato dai tre si è rivelato vincente. E non solo sul fronte dei guadagni: in quanto ad apporto nutritivo, infatti, i grilli sono tra gli insetti più ricchi di ferro, zinco, calcio e amminoacidi. Componenti che aiutano a invogliare anche i palati più reticenti a dare una chance a ricette così insolite. Ovviamente, non sono mancate le critiche. «Molti hanno visto del potenziale nel nostro progetto. Molti altri, invece, ci hanno accusato di essere pazzi», ha aggiunto García De Lis. «Le nostre famiglie ci hanno supportato, avranno pensato a volte che siamo fuori di testa ma, alla fine, ci siamo riusciti, abbiamo racimolato il denaro che ci serviva e ora ne stiamo raccogliendo i frutti».
I grilli sono lavorati in Olanda e la farina rispedita in Spagna
Partiti da un iniziale investimento di 15 mila euro a testa, hanno costruito passo dopo passo una produzione sofisticata, con impianti e strumentazioni all’avanguardia per il trattamento degli animali. Dal momento che la legge spagnola non consente ancora di convertire gli insetti in farina, l’hub di produzione ha sede in Olanda. Lì vengono spediti i lotti di grilli che, trattati e lavorati, vengono sminuzzati e polverizzati. Una volta rispedita la farina in terra spagnola, viene mescolata con cereali e fibre per ottenere le tortillas, prodotto consumabile nei bar, nei ristoranti o a casa perché consentito dalla legge nonostante sia stato effettivamente confezionato a partire da insetti. «Ci sono numerose aziende spagnole che si sono dette interessate a una partnership per mettere a punto una tecnologia per trattare gli insetti», ha continuato García De Lis. «Tuttavia, serve ancora il lasciapassare del governo per iniziare a lavorare insieme sul serio». Il loro obiettivo sulla lunga distanza, oltre a collaborazioni europee, è quello di espandersi in America Latina e prendere in considerazione anche specie diverse dai grilli: «Il futuro dell’azienda dipende da come procederanno gli affari ma il nostro obiettivo è coltivare sempre nuove idee e pensare a linee di prodotti ancora più innovative, che non si limitino solo al settore alimentare».