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Famiglia finlandese lascia la Sicilia: «Il sistema scolastico è povero»

Elin Mattson, pittrice di 42 anni, si era trasferita a Siracusa con il marito e i 4 figli ma dopo due mesi hanno deciso di andare via attaccando il sistema scolastico italiano.

9 Gennaio 2023 16:43 Redazione
Famiglia finlandese lascia la Sicilia: «Il sistema scolastico è povero». Elin Mattson e il marito hanno deciso di portare i 4 figli in Spagna

Una famiglia finlandese aveva deciso di lasciare tutto e trasferirsi a Siracusa, dopo un’estate vissuta sulle coste siciliane. Dopo appena due mesi, però, Elin Mattson, una pittrice di 42 anni, e il marito, attualmente Information Technology Manager che lavora da remoto, ha cambiato idea e andrà a vivere in Spagna. Una notizia che non ha nulla di particolare, se non per la lettera aperta che la donna, madre di quattro figli, ha deciso di inviare alla scuola e al giornale SiracusaNews, che l’ha pubblicata integralmente. All’interno della missiva, un’analisi del sistema scolastico italiano, proprio ciò che li ha spinti alla fuga.

Elin Mattson scrive i motivi dell’addio

La lettera di Elin Mattson ha fatto discutere, ricevendo anche molti commenti sui social tra chi la applaude per una denuncia doverosa e chi la critica di snobismo. La 42enne parte con un racconto del figlio di sei anni: «Urlano, usano il fischietto e picchiano sul tavolo, mi raccontava». Poi passa al 14enne: «Mi diceva di conoscere l’inglese meglio dell’insegnante. Volevamo sperimentare il vostro clima e la vostra cultura fantastici ma le cose non sono andate come previsto». Poi il racconto inizia: «Volevamo sperimentare il vostro clima e la vostra cultura fantastici, ma purtroppo il nostro soggiorno non è andato come previsto. Abbiamo già vissuto sia in Spagna sia nel Regno Unito e abbiamo (ingenuamente?) pensato che il sistema scolastico sarebbe stato simile in tutto il Mediterraneo, ma ragazzi, ci sbagliavamo».

Famiglia finlandese lascia la Sicilia: «Il sistema scolastico è povero». Elin Mattson e il marito hanno deciso di portare i 4 figli in Spagna
Uno dei figli di Elin (Facebook)

La 42enne: «Il sistema scolastico è povero»

«I nostri due ragazzi, uno di 6 anni e l’altro di 14, sono andati a scuola qui a Siracusa ma ci sono voluti appena un paio di mesi per renderci conto che non ne valeva la pena», prosegue poi la donna, raccontando. «Il sistema scolastico è così povero. I miei dubbi sono iniziati dal primo giorno che ho messo piede a scuola per l’iscrizione: il rumore delle classi era così forte che mi chiesi come diavolo fosse possibile concentrarsi con quel frastuono. Quel giorno ho anche dato un’occhiata di sfuggita ad un’aula in cui un bambino di circa 7 anni stava svolgendo un esercizio di fronte ad un insegnante arrabbiato che sprezzante, guardava dall’alto in basso non solo il bambino alla lavagna ma tutti alunni. Era scioccante».

Il problema dell’immobilismo

Ma non è finita, tra i tanti problemi Elin Mattson sottolinea quello dell’immobilismo: «La giornata trascorre sulla stessa sedia dalla mattina a quando si torna a casa. Cosa? “Non esistono pause dov’è permesso muoversi?” Chiedo. “Solo piccole pause nella stessa classe.” È stata la risposta che ho ricevuto. Questo sarebbe uno dei fattori principali per avere un cambiamento nelle classi: l’importanza dell’aria fresca e delle pause! Se solo il governo ne capisse i benefici! In Finlandia, gli studenti hanno una pausa di 15 minuti tra una lezione e l’altra, e lasciano l’aula per giocare insieme nel giardino/patio. Uno o due insegnanti li tengono d’occhio mentre sono fuori. La Finlandia si rende conto dei benefici di bambini che si muovono, giocano, urlano e corrono liberamente all’aperto per liberarsi delle energie in eccesso e prendere aria fresca, così da ottenere migliori risultati a scuola».

La risposta di Franzò: «La Finlandia investe di più»

A rispondere per primo è stato il presidente dell’Associazione nazionale presidi della regione Sicilia, Maurizio Franzò: «La Finlandia investe sulla scuola il doppio rispetto all’Italia. La scuola fa quello che può, è il sistema italiano che non va. Senza parlare della dispersione: in Sicilia al 21 per cento, in Finlandia al 7». SiracusaNews è tornato poi sulla vicenda riprendendo anche le reazioni. A scrivere sono stati insegnati e presidi da ogni parte d’Italia. In molti parlano del sistema finlandese, concepito come «un centro sociale, non un luogo di studio». Altri dicono di aver viaggiato e difendono l’Italia: «Se il sistema fosse così povero lo definisce saremmo tutti dei perfetti ignoranti qui in Italia. Non mi pare proprio che tutto il popolo italiano sia così».

Famiglia finlandese lascia la Sicilia: «Il sistema scolastico è povero». Elin Mattson e il marito hanno deciso di portare i 4 figli in Spagna
Un bambino a scuola (Getty)

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